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Perché ora vogliamo fare il dentifricio con i nostri capelli

Uno studio del King’s College apre la strada a un dentifricio “rigenerativo” ricavato da capelli e lana: ecologico, sostenibile e in grado di riparare i denti danneggiati.
A cura di Elisabetta Rosso
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King’s College di Londra  | Sherif Elsharkawy autore dello studio
King’s College di Londra  | Sherif Elsharkawy autore dello studio

Tra le varie previsioni del futuro che sono state fatte non si è mai parlato di un dentifricio fatto di capelli, eppure secondo un nuovo studio potrebbe essere la soluzione per riparare lo smalto danneggiato e prevenire la carie. Un gruppo di ricercatori del King’s College di Londra ha infatti scoperto che la cheratina – proteina naturalmente presente in capelli, pelle e lana – potrebbe essere utilizzata per creare un dentifricio "rigenerativo".

Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Advanced Healthcare Materials, la cheratina applicata ai denti riesce a interagire con i minerali presenti nella saliva, dando origine a una impalcatura cristallina che riproduce la struttura naturale dello smalto. Con il tempo questa rete continua ad attirare calcio e fosfati, creando un rivestimento protettivo simile a quello originario dei denti.

Come funziona il dentifricio fatto con i capelli

Lo smalto dentale è il tessuto più duro del corpo umano, ma una volta perso non si rigenera. L'acidità di determinati cibi e bevande, scarsa igiene orale e invecchiamento contribuiscono alla sua erosione. Attualmente, l’unica soluzione è ricorrere a otturazioni e resine, materiali artificiali che con il tempo possono usurarsi o rilasciare sostanze nocive.

"Questa tecnologia ci apre la strada a trattamenti in grado non solo di limitare i danni, ma di ripristinare le funzioni biologiche con materiali ricavati dal corpo stesso", ha spiegato Sherif Elsharkawy, consulente in protesi dentaria e coautore della ricerca.

Secondo lo studio, la cheratina, a contatto con i minerali presenti nella saliva, riesce a formare una struttura cristallina che imita quella dello smalto naturale. Questo “impalcato” biologico non solo ripara i danni già presenti, ma continua ad attrarre calcio e fosfati, favorendo la crescita di un rivestimento protettivo che si comporta come uno smalto naturale.

Dai capelli al dentifricio: un’innovazione ecologica

Il progetto ha anche una forte valenza ecologica: la cheratina può essere ricavata da scarti biologici come capelli e pelle, riducendo l’uso di resine plastiche tossiche e poco durature, oggi ancora comuni in odontoiatria. "È un approccio sostenibile che unisce biologia e odontoiatria", ha sottolineato Sara Gamea, dottoranda e prima autrice dello studio.

Gli scienziati hanno finora testato la cheratina estratta dalla lana, osservando risultati incoraggianti. L’obiettivo è arrivare a un dentifricio o a trattamenti odontoiatrici in grado di rafforzare lo smalto in modo naturale, contrastando l’erosione.

"Con ulteriori sviluppi e le giuste collaborazioni industriali – ha concluso Elsharkawy – potremmo arrivare a denti più forti e più sani grazie a qualcosa di semplice come un taglio di capelli".

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