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Perché il traffico aereo è rimasto bloccato per ore: la procedura Rateo Zero

Il ritardo nella comunicazione dei dati al centro radar di Milano ha portato alla procedura del Rateo Zero: con questa formula si intende il blocco dei decolli e degli atterraggi dagli aeroporti di uno spazio aereo. Un incidente simile era già avvenuto il 20 ottobre del 2024. La domanda aperta ora è chiara: può succedere di nuovo?
A cura di Valerio Berra
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Alla fine è stato dichiarato il Rateo Zero, la formula con cui di fatto si toglie la possibilità a un aeroporto di far decollare o atterrare gli aerei. Tutti fermi. Il Rateo Zero è entrato in vigore alle 20:40 del 28 giugno dopo che da almeno 20 minuti il flusso di dati sul traffico aereo ha cominciato a dare problemi. I voli sono ripartiti dalle 22:15. Ora si sta tornando alla normalità. Ovviamente con difficoltà visto che si sono accumulati ritardi sui voli successivi, è stato necessario smaltire i voli che non erano stati cancellati. Prima di affrontare le origini del problema è meglio partire da una premessa.

Lo spazio aereo italiano è controllato da quattro centri radar che si dividono il territorio. I centri radar sono gestiti da Enav, società pubblica controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze. L’area del Nord Ovest, quella dove si è verificato il guasto, è controllata dal centro radar di Milano. Gli altri centri di controllo si trovano a Padova, Roma-Ciampino e Brindisi-Casale.

Qual è il problema  registrato al centro di Milano: il ruolo di Tim

Non è la prima volta che il traffico dello spazio aereo del Nord Ovest viene bloccato. Era già successo nel 2024. Il 20 ottobre il centro radar di Milano aveva bloccato i voli, anche questa volta per circa due ore. Ancora una volta lo spazio aereo coinvolto era quello del Nord Ovest. Gli aeroporti coinvolti quindi sono stati Milano – Malpensa, Milano – Linate, Torino, Bergamo e Genova. Il problema allora era legato al software usato per la gestione del traffico.

Il problema del 28 giugno sembra legato invece a un rallentamento della trasmissione dei dati del Centro di Controllo d’area di Milano. In una nota diffusa dopo il blocco Enav aveva aggiunto: “Grazie al tempestivo intervento del proprio personale tecnico-operativo, la problematica di trasmissione dati e connettività riscontrata presso il Centro di Controllo d'Area di Milano è stata già risolta”.

Nelle ultime ore Enav è tornata sul guasto ai suoi servizi e ha spiegato in modo più chiaro la dinamica: "Il problema ha riguardato la connettività che consente l’afflusso dei dati radar alla sala operativa e che è garantita da un fornitore esterno di telecomunicazioni, ovvero Tim".

Una volta caduta la connettività garantita da Tim, il servizio è stato ripristinato grazie a un providere che sfrutta la connessione satellitare: "È stato attivato immediatamente il proprio sistema di emergenza basato su connettività satellitare, gestito da un provider alternativo. Questo sistema, pur offrendo prestazioni ridotte, è stato fondamentale per garantire la gestione sicura dei voli".

Le domande che restano aperte

Il blocco del traffico aereo è arrivato nel primo fine settimana dell'estate. Non un gran tempismo, vista la mole di viaggiatori che si stanno spostando per le prime vacanze estive. La prima domanda che resta aperta è semplice: può succedere ancora? Al momento non ci sono elementi per dirlo, o meglio. Secondo la posizione di Enav il problema è stato risolto e non dovrebbe ricapitare a breve.

Certo. Questo blocco si colloca in un periodo complesso per l'aviazione che potrebbe portare a un'altra domanda: volare sta diventando più pericoloso? La risposta, ve la anticipiamo è no. Il trasporto aereo è una delle forme di trasporto pubblico più sicure al momento. Qui vi lasciamo un articolo in cui vi spieghiamo perchè.

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