Perché Amazon ha deciso di sospendere il progetto di consegne con droni in Italia

Niente droni Amazon nei cieli italiani, almeno per il momento. Il progetto Prime Air, che prometteva di rivoluzionare le consegne a domicilio anche nel nostro Paese, è stato sospeso. A comunicare lo stop è stato l’Enac, l’ente che vigila sull’aviazione civile: "Abbiamo ricevuto da parte di Amazon la comunicazione di sospensione del progetto Prime Air di “drone delivery” avviato in Italia, a San Salvo, in Abruzzo, e della relativa certificazione di operatore".
Amazon parla di una “revisione strategica”. In sostanza, l’azienda sostiene che, pur avendo lavorato bene con le autorità italiane e fatto passi avanti sul fronte regolatorio, oggi l’Italia non offre le condizioni giuste per far crescere il servizio nel lungo periodo. Un messaggio accompagnato dal consueto promemoria sul peso del gruppo nel Paese: oltre 25 miliardi di euro investiti in 15 anni e più di 19 mila dipendenti diretti.
Il progetto Prime Air
Il progetto dei droni Amazon era stato presentato nell’ottobre 2023, il programma prevedeva di utilizzare il drone MK-30, un velivolo automatizzato capace di trasportare pacchi fino a circa 2,3 chilogrammi e di operare in un’area con raggio di circa 12 chilometri dal centro logistico di San Salvo.
Nel dicembre 2024 il primo volo di prova in Italia è stato un successo: il drone, dotato di avanzati sistemi di computer vision per evitare ostacoli e volare in sicurezza, aveva sorvolato la zona autorizzata da Enac e Enav.
Cosa c'è dietro alla decisione di Amazon
Amazon ha spiegato che lo stip è legato a una valutazione più ampia e al contesto operativo in Italia. "A seguito di una revisione strategica, abbiamo deciso di interrompere i nostri piani di consegna commerciale con droni in Italia. Nonostante il coinvolgimento positivo e i progressi compiuti con le autorità aerospaziali italiane, il più ampio contesto in cui operiamo in Italia non offre, al momento, le condizioni necessarie per i nostri obiettivi di lungo periodo per questo servizio", ha spiegto Amazon.
Fonti informate però hano dato una versione diversa a Corriere. Alla base della retromarcia, spiegano, ci sarebbe il clima complicato creato dalle recenti vicende finanziarie. Il riferimento è al maxi accordo con il Fisco: Amazon pagherà 511 milioni di euro per chiudere una partita aperta dalla Procura di Milano, che ipotizza una frode fiscale da 1,2 miliardi di euro legata all’Iva non versata da alcuni venditori cinesi attivi sul marketplace.
Cosa cambia per i clienti e per l’Italia
Per i consumatori italiani la decisione incide poco: i pacchi continueranno ad arrivare con i mezzi tradizionali. Ma lo stop al progetto Prime Air rappresenta un rallentamento significativo per l’Italia nel campo della logistica avanzata, soprattutto dopo mesi di preparativi, voli di test e investimenti in infrastrutture specifiche.
Rimane ora da vedere se, nei prossimi mesi, la collaborazione tra istituzioni e aziende tecnologiche potrà aprire la porta a nuove sperimentazioni simili.