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Per pagare una pizza basterà la nostra faccia, e questo è un problema

I pagamenti biometrici non sono privi di rischi. D’altronde stimo parlando di una tecnologia che ha bisogno di dati sensibili per funzionare. Dati che potrebbero essere hackerati, utilizzati per la sorveglianza, per studi di mercato, senza il consenso dei legittimi proprietari.
A cura di Elisabetta Rosso
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Se entri da CaliExpress, fast food di Pasadena, California, il portafoglio non serve. Per pagare basta la tua faccia. Il ristorante usa un sistema di identificazione biometrica prodotto da PopID. Il cliente entra, si registra, scatta un selfie, e carica i soldi sul sul conto Pop Pay. Dopo aver mangiato deve solo guardare dritto verso la telecamera e il denaro viene prelevato dal conto. 

Non è l'unico. Anche la catena Steak ‘N Shake sta installando lettori biometrici in 300 locali nel Midwest, in Cina, invece, è già possibile pagare un hamburger del Mac Donald o un cartoccio di pollo fritto di KFC fissando la telecamera.

Secondo Juniper Research, società specializzata in ricerche di mercato, i pagamenti biometrici cresceranno di oltre il 100% tra il 2024 e il 2028, prevede entro il 2025, 3.000 miliardi di dollari in pagamenti mobili tramite biometria. La tecnologia promette code meno lunghe e tasche più leggere ma anche la comodità ha un costo. E potrebbe essere alto. I sistemi di riconoscimento facciale non solo rischiano di violare la nostra privacy, potrebbero infatti discriminare i clienti e diventare uno strumento per la sorveglianza di massa. 

Gli esperimenti per testare i sistemi biometrici

Sono già in corso diversi esperimenti, Mastercard ha collaborato con PopID in Brasile e annunciato nuovi test in Asia. Le prime reazioni sono state positive. Il 76% delle persone che hanno partecipato al progetto pilota ha detto che consiglierebbe la tecnologia a un amico, ha spiegato l'azienda.

"Siamo molto attenti alla biometria, è un modo sicuro per verificare l’identità, può sostituire le password per esempio, questa tecnologia è al centro dei nostri sforzi in questo settore”, ha detto alla CNBC Dennis Gamiello, vicepresidente esecutivo dei prodotti di identità e innovazione di Mastercard.

I rischi della tecnologia

I pagamenti biometrici non sono però privi di rischi. D'altronde stiamo parlando di una tecnologia che ha bisogno di dati sensibili per funzionare. Dati che potrebbero essere hackerati, utilizzati per la sorveglianza, per studi di mercato, senza il consenso dei legittimi proprietari. Ci sono già esempi che preoccupano, basti pensare al caso Amazon, l'azienda è infatti stata accusata di aver utilizzato illegalmente le scansioni facciali dei dipendenti, e in Illinois una donna ha citato in giudizio la catena di negozi Target, per aver raccolto i dati biometrici senza autorizzazione.

Non solo, le immagini potrebbero essere utilizzate dai criminali, "potrebbero creare per esempio video deepfake", ha spiegato al New York Times Nima Schei, amministratore delegato di Hummingbirds AI, start-up che lavora con il riconoscimento facciale. Infine il riconoscimento facciale commette ancora moltissimi errori. Se non sei un uomo bianco occidentale, rischi di non essere riconosciuto correttamente dagli algoritmi. La tecnologia, infatti discrimina donne e persone di colore. 

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