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Netflix è pronta a bloccare le password degli account condivisi, ecco quando succederà

La piattaforma cambia politica, se il piano funzionerà potrebbe raggiungere 721 milioni di dollari di nuove entrate. C’è però il rischio che nuovi e vecchi utenti decidano di scegliere dei concorrenti.
A cura di Elisabetta Rosso
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Al momento Netflix deve fare i conti con 100 milioni di problemi: ovvero tutte le persone che la usano senza pagare. Dall’altra parte dello schermo tutti gli “abusivi” con l’arrivo del nuovo anno dovranno capire se saranno disposti o meno a pagare per un profilo.

Dopo dieci anni di successo Netflix ha cominciato a perdere abbonati e il CEO Reed Hastings ha deciso di mettere un punto sulla questione password condivise. A partire dal 2023 ogni account sarà personale, e se si vuole condividere bisognerà pagare. E questo, secondo un report del Wall Street Journal, potrebbe accadere già nei primi mesi dell'anno.

Perché Netflix cancellerà il servizio

La condivisione password incide sui profitti di Netflix. Per un po’ ha potuto far finta di niente, nel 2020 il boom della piattaforma ha ritardato l’inevitabile. Ora, invece, bisogna correre al riparto. Nel 2022 tra il calo delle entrate, e la concorrenza con le altre piattaforme, Netflix ha deciso di cambiare politica.

La piattaforma ha già testato la condivisione a pagamento in alcuni paesi dell’America Latina. Funziona così: per aggiungere un profilo è necessario pagare 3 dollari e il proprietario dell’account principale deve fornire un codice di verifica. Una strategia simile probabilmente verrà applicata a breve negli Stati Uniti, non è ancora chiaro l’importo da pagare, ma l’account condiviso potrebbe costare un po’ meno rispetto ai 6,99 dollari richiesti per i profili senza pubblicità.

Al momento ci sarebbero 222 milioni di famiglie paganti che condividono la password con altri 100 milioni di account. Account che Netflix ora vuole monetizzare. La piattaforma per indorare la pillola fa una controproposta: visione su più dispositivi supportati contemporaneamente e una qualità maggiore dello streaming: Ultra HD 4K.

Possibili problemi per gli utenti

Una manovra è necessaria ma rischiosa perché rende tutto più difficile. Uno dei grandi punti di forza di Netflix in questi dieci anni è stata l’immediatezza, un solo click per accedere a migliaia di contenuti, serie, film, documentari. Ora il sistema di accesso più complesso potrebbe non solo spingere gli account condivisi ad abbandonare la piattaforma a fronte di qualcosa che prima era gratis e ora costa ma anche disincentivare i profili principali. Soprattutto ora che sul web l’offerta di piattaforme concorrenti non manca.

E non sarà l’unico problema per Netflix. Non è infatti ancora chiaro come gestirà la possibilità di avere un account condiviso a pagamento. Di per sé la regola vuole che l’utente sia parte del nucleo familiare dell’account principale. Ma rimangono dubbi se la persona in questione debba convivere o meno nello stesso posto per poter godere del servizio.

Le prospettive della piattaforma

Mancano solo i dettagli, la decisione ormai è presa. In questa prospettiva si inseriscono anche controlli più stringenti su indirizzi IP, sugli identificativi di ogni device e sulle attività degli account.

Tirando le ultime somme, se tutto va bene Netflix dovrebbe guadagnarci. Nel 2021 il fatturato globale è stato di 29,7 miliardi di dollari entro la fine del prossimo anno la piattaforma potrebbe raggiungere un’entrata aggiuntiva di 721 milioni di dollari l’anno.

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