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Lo scandalo di Grindr: l’app di dating è accusata di aver venduto i dati sulla salute degli utenti

La popolare app di incontri LGBTQ+ avrebbe condiviso le informazioni sul contagio da HIV e sugli ultimi test con alcune aziende pubblicitarie. Queste agenzie le avrebbero poi vendute a loro volta ad altre aziende. Non è la prima volta che Grindr finisce nei guai per avere violato le leggi sulla privacy degli utenti.
A cura di Velia Alvich
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Sono in centinaia gli utenti britannici che si sono uniti in una class action contro Grindr, la popolare app di incontri per la comunità LGBTQ+, che è accusata di avere venduto a due agenzie pubblicitarie i dati sensibili degli utenti. In particolare, Grindr avrebbe dato accesso a informazioni sulla salute degli utenti. Sull'app, infatti, è possibile segnalare se si è contratto il virus dell'HIV, un dato sensibile che le due compagnie pubblicitarie, Apptimize e Localytics, avrebbero venduto a loro volta ad altre aziende.

Perché uno studio legale sta facendo causa a Grindr

A portare Grindr davanti a un'alta corte di giustizia è lo studio legale specializzato in class action Austen Hays. Oggi sono 670 gli utenti che hanno deciso di procedere con l'azione legale, ma secondo un portavoce dello studio sarebbero in migliaia a volersi unire alla class action. E, sempre secondo un portavoce, il risarcimento per ognuno degli utenti potrebbe ammontare a migliaia di sterline.

Sulla popolare app di appuntamenti è presente ancora oggi una sezione del profilo in cui si può indicare se è stato contratto il virus dell'HIV e quando è stato fatto l'ultimo test. Questi dati, però, sarebbero stati condivisi con due agenzie pubblicitarie prima del 3 aprile 2018 e in un periodo compreso fra il 25 maggio 2018 e il 7 aprile 2020. Gli utenti che si sono iscritti alla dating app in questo periodo, infatti, possono partecipare alla class action.

Adesso Grindr dovrà rispondere alle autorità britanniche per avere violato le leggi locali sulla protezione dei dati. Ma non è la prima volta che la popolare app, con sede in California, deve rispondere davanti alla legge ad accuse sul trattamento dei dati personali degli utenti.

La multa che la Norvegia ha dato a Grindr

Era stato un team di ricercatori norvegesi a scoprire nel 2018 che Grindr stava condividendo informazioni sullo stato di salute degli utenti con le due agenzie pubblicitarie. Una scoperta che aveva spinto lo stesso governo norvegese a prendere provvedimenti. Nel 2021, infatti, l'autorità della privacy aveva comminato una multa da 5,5 milioni di euro (cioè 65 milioni di corone norvegesi) alla compagnia americana.

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