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L’analisi del volo Londra-Singapore: perché una turbolenza ha provocato un morto e oltre 50 feriti

I meteorologi si affidano ad algoritmi, satelliti e sistemi radar per previsioni aeronautiche dettagliate, e segnalano dove e quando potrebbero verificarsi le turbolenze. Rimane però ancora difficile però garantire la previsione in tempo utile se si tratta di una turbolenza in aria chiara.
Intervista a Danilo Recine
Pilota e Vicepresidente ANPAC
A cura di Elisabetta Rosso
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Martedì 21 maggio un aereo della Singapore Airlines ha incontrato una grave turbolenza. Sul volo, partito da Londra a e diretto a Singapore, è morto un uomo di 73 anni e oltre 50 persone sono state ferite. La compagnia aerea ha confermato l'incidente con una nota ufficiale. Il velivolo ha attraversato una turbolenza in aria chiara (CAT), spesso imprevedibile perché invisibile ai radar meteorologici. Le foto postate sui social mostrano maschere d'ossigeno penzolanti, carrelli rovesciati e macchie di sangue sui vani portabagagli. Per capire meglio la dinamica dell'incidente abbiamo parlato con il comandante Danilo Recine Vicepresidente ANPAC (Associazione Nazionale Professionale Aviazione Civile).

"I dati di volo sono chiari. L’aereo ha avuto uno scossone, di conseguenza i piloti prontamente hanno chiesto l’autorizzazione per scendere di quota. Il velivolo non è precipitato, ma ha attraversato una turbolenza”, spiega Recine. “La turbolenza è un fenomeno che provoca l’instabilità della massa d’aria che l’aereo sta attraversando, può essere più o meno forte”. Esistono tre classificazioni per la turbolenza: leggera, moderata, e severa. "Già la turbolenza moderata è abbastanza fastidiosa, quella severa mette a dura prova, per fortuna è molto rara".

Cosa è successo sul volo della Singapore Airlines

"La prima cosa che noi piloti facciamo se ci troviamo in mezzo a una turbolenza importante è cambiare quota, non rotta, perché impieghiamo meno tempo, e quindi o si sale o si scende. In questo caso l’aereo viaggiava a 37.000 piedi, quindi è stato più semplice scendere", spiega Recine. 36.000 piedi corrispondono a un'altitudine di circa 11.000 metri.

I piloti hanno fatto una discesa controllata di circa 2.000 metri in tre minuti, "che corrisponde a una normale discesa", sottolinea Recine. "Dopo essersi tolti dalla quota dove c’era la turbolenza, chiaramente sono atterrati al primo aeroporto disponibile per poter soccorrere i passeggeri."

Come viene monitorata e misurata la turbolenza?

I meteorologi si affidano ad algoritmi, satelliti e sistemi radar per previsioni aeronautiche dettagliate e segnalano dove e quando potrebbero verificarsi le turbolenze. Utilizzando queste previsioni e le indicazioni dei controllori del traffico aereo, i piloti cercano di evitare le aree turbolente. "Chiaramente queste situazioni noi piloti cerchiamo di evitarle e infatti c’è una pianificazione della rotta molto scrupolosa e approfondita per evitare per esempio le zone dove ci sono temporali. Ma non solo, durante il volo continua il monitoraggio, magari viene evidenziata una zona dove potrebbe esserci una turbolenza, in questi casi la rotta viene proprio ripianificata", spiega Recine.

I problemi con le turbolenze in aria chiara

Non è detto che la turbolenza sia legata a temporali, avviene anche in aria chiara, ovvero senza la presenza di nubi e generata dall’energia del flusso dell’aria. "Può essere associata a repentini cambi di temperatura, o spostamenti di correnti". La tecnologia ha fatto molti passi avanti, oggi abbiamo i satelliti, previsioni meteo abbastanza accurate. Rimane però ancora difficile garantire la previsione in tempo utile della turbolenza in aria chiara. "I radar di bordo vedono infatti le formazioni nuvolose che con un codice colori ci dice se devono essere evitate ma non è così facile per le turbolenze di aria chiara".

Cosa devono fare i passeggeri in caso di turbolenze?

La regola per viaggiare in sicurezza è sempre la stessa: "I passeggeri devono restare seduti con la cintura allacciata tranne ovviamente quei pochissimi momenti in cui si deve usufruire dei servizi igienici o prendere qualcosa nella propria borsa. Soprattutto per casi di questo tipo che non sono prevedibili è fondamentale usare le cinture di sicurezza."

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