L’abisso dietro un’immagine: “Sono un infermiere, oggi ho pianto nel corridoio”

Tutto è studiato a puntino. C’è l’immagine di un ragazzo in primo piano. Ha un un’uniforme verde, il fonendoscopio appeso al collo e una bottiglia d’acqua in mano. È in una corsia di ospedale. È da solo e sta piangendo. L’immagine è accompagnata da un post: “Sono Marco. Sono un infermiere. E oggi ho pianto nel corridoio”. L’immagine è stata pubblicata dalla pagina Buongiorno con il cuore, una pagina non grandissima: circa 100.000 follower.
Il post va avanti con un elenco di gesti fatti in ospedale. Qualcuno credibile: “Ho accompagnato due pazienti negli ultimi momenti di vita”. Qualcuno che di norma dovrebbe essere fatto da altre figure professionali: “Ho lavato i capelli a un anziano”. Il post si conclude con una richiesta: “Non chiedo applausi.Chiedo solo che, se non è troppo, mi si dica:"Ciao, Marco.Forse così mi sentirei un po' meno solo oggi".”
Questo post è comparso su Facebook alle 4:20 di lunedì 23 giugno. Le interazioni sono migliaia. Ci sono oltre 134.000 like, più di 35.000 commenti e 4.600 condivisioni. I commenti con più like sono tutti di supporto a Marco. “Grazie per ciò che hai fatto”. “Io sono molto grata a coloro che si sono presi cura di me”. “Ce ne sono pochi come te”. Tutto bellissimo. Peccato che Marco non esista. È tutto costruito con l’intelligenza artificiale.
Quando il Buongiorno Kaffé hanno scoperto l’intelligenza artificiale
La foto è verosimile ma falsa. Ci sono dei piccoli dettagli. I cartelli sono scritta in una lingua ignota. Ci sono errori nei simboli e nelle sagome e una patina che è facile collegare all’intelligenza artificiale. Secondo il servizio di AI Detector sul portale Sightengine la probabilità che sia generata con l’intelligenza artificiale è del 99%. Gli ultimi dubbi vengono cancellati dal WaterMark: in basso a destra si legge Picture from AI.
Nella pagina Buongiorno con il cuore ci sono tanti altri post simili, sempre fatti con l’intelligenza artificiale. C’è chi piange perché nessuno gli fa gli auguri di compleanno. Ci sono una coppia madre e figlia, entrambe mediche. C’è una bambina cresciuta con la nonna. Notevole anche una madre che espone la figlia dicendo: “È nata mia figlia e nessuno si è congratulato perché “non è bella”. E insieme a Buongiorno con il cuore non è difficile trovare anche tante altre pagine che pubblicano contenuti simili.
La presenza di questi contenuti può sembrare innocua ma l’abisso che possono nascondere è molto più profondo di un po’ di solidarietà per una storia che non esiste. I problemi sono almeno due. Il primo è che tutte queste strategie sono metodi furbi per aumentare interazioni. Un capitale di attenzioni che poi può essere monetizzato con contenuti a pagamento.
Il secondo problema, più complesso, è quella di iniziare un processo in cui la realtà viene annacquata. Un giorno c’è la storia di Marco, poi c’è la storia di una bambina poi ancora quella di una giovane medica. Non è impossibile pensare che imparando da questi post e affinando la tecnica si passi a nuove forme di disinformazione. Con la stessa facilità con cui è stato creato l’infermiere Marco, si può creare anche Giovanni, un agente dei servizi segreti che svela un motedo segreto usato per fare soldi dai politici italiani: “Basta investire 250 euro”.