La psicosi del Pos Pirata, quanti sono i casi accertati in Italia: l’analisi delle immagini

Nelle ultime settimane sono cominciati a circolare parecchi contenuti sul Pos Pirata, un dispositivo modificato in grado di sottrarre denaro da bancomat e carte di credito. Tutto senza bisogno che venga digitato nessun codice PIN. Chiariamolo. Non è una notizia campata per aria. O almeno, al momento non può essere smentita.
Tutto parte da un’indagine dei carabinieri di Napoli. Durante la perquisizione di una donna di 36 anni fermata nella zona di Sorrento avrebbero trovato un dispositivo Pos portatile poi definito dalla cronache come “pirata”. Secondo la tesi dei carabinieri questo Pos sarebbe stato usato per una serie di furti portati a termine semplicemente avvicinando il lettore alla carta delle vittime.
Nessun Pin da inserire, nessuna carta clonata. Sembra dalle informazioni riportate dai carabinieri di Napoli con questa tattica sono stati portati a termine diversi frutti, compreso uno da 9.000 euro a Roma. Qui intanto vi lasciamo anche un approfondimento su come viene utilizzato un Pos Pirata.
Gli altri casi accertati in Italia: le immagini del TGR
Oltre a questo caso però non c’è molto altro. Il TGR della Campania ha accostato al servizio con le immagini fornite dai carabinieri il video di un furto avvenuto con queste modalità. Ci sono due donne che camminano per strada. Una ferma un uomo. Chiede indicazioni. L’altra si avvicina con quello che sembra un Pos portatile. Lo posizione sulla tasca dell’uomo qualche istante e poi va via.
Le immagini però non vengono dall’Italia. Sui social sono comparse più volte. L’ultima apparizione che abbiamo rintracciato risale al 14 luglio a un account Instagram che ha come nome Mohamed Adib. L’url è @adibinfo. Nel post l’autore specifica che il video viene dal Brasile. Pensando a luoghi più vicini all’Italia, non sembrano esserci molti riscontri in Italia di furti messi a segno con questo dispositivo.
Anzi. Come avevamo già scritto su Fanpage.it, anche cercando fuori dall’Italia non ci sono molte truffe legate al Pos che avvengono con queste modalità. A Toronto, in Canada, sono state registrate diverse truffe che hanno al centro il Pos ma seguono altri metodi: colpiscono i piccoli commercianti e prevedono la sostituzione del dispositivo in cassa con uno portato da casa.
Il dispositivo trovato a Sorrento
Il caso di Sorrento quindi sembra un unicum, non il sintomo di una truffa su larga scala. Anche perché per poter sottrarre denaro da una carta senza limiti e senza codice PIN il dispositivo trovato in mano alla donna dovrebbe essere molto avanzato, non uno strumento a buon mercato.