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La lista dei siti porno con la verifica dell’età è stata cambiata: il giallo nascosto nel sito di Agcom

All’insaputa di molti, Agcom ha corretto la lista dei siti pornografici che dal 12 novembre saranno accessibili solo dopo una verifica dell’età. L’elenco, inizialmente composto da 48 indirizzi, è stato ridotto a 45. La nuova versione non ha però “salvato” alcun sito dal provvedimento, ma ha semplicemente eliminato alcuni evidenti errori e i metadati visibili presenti nel primo documento ufficiale.
A cura di Niccolò De Rosa
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Il 31 ottobre 2025 l’Agcom ha diramato l'elenco dei siti pornografici che, dal prossimo 12 novembre, saranno accessibili solo dopo una verifica dell’età. Al momento della pubblicazione, la lista riportava 48 indirizzi web che comprendevano anche "colossi" del settore per adulti come Pornhub, YouPorn e lo stesso OnlyFans. Ora però, non solo la tabella originale non è più disponibile, ma il nuovo indice che compare sul sito dell'Agcom è stato accorciato a solo 45 voci. Questo significa che qualche sito presente nel primo elenco è stato "salvato" dal divieto di accesso libero? La risposta, lo diciamo subito, è negativa: tutti i siti indicati da Agcom a fine ottobre sono presenti anche nella nuova tabella. La novità risiede piuttosto nella correzione di alcuni errori che non hanno mancato di far sorridere i più attenti frequentatori dei social.

Nuova lista dei siti porno con verifica dell'età: cosa è cambiato

Nella prima lista presentata da Agcom, tra i 48 link segnalati erano presenti anche alcune query di ricerca che rimandavano a singole sezioni di un sito già citato. In altre parole, oltre alla semplice url che identificava il sito per adulti, il PDF ufficiale dell'Agcom riportava anche ricerche che indirizzavano a specifici contenuti o categorie pornografiche. Non solo: ispezionando l'immagine si poteva notare la presenza dei metadati EXIF – ossia l'insieme di alcune informazioni tecniche associate al file di un'immagine – che riportavano, tra le altre cose, il nome dell'autore del documento e il software utilizzato per la sua realizzazione.

Il primo ad accorgersi di questo "scivolone" informatico è stato Paolo Dal Checco, consulente informatico forense, che ha pubblicato sui propri profili social LinkedIn e X (il fu Twitter) l'imbarazzante errore.

Nel giro di poche ore dalla scoperta dell'errore, Agcom si è subito affrettata a rimediare all'inconveniente, rimuovendo l'originale "Lista dei soggetti ex art. 13-bis del Decreto Caivano e delibera n. 96/25/CONS" (ora la pagina risulta irraggiungibile) e pubblicando una nuova tabella ripulita dai link in eccesso e senza metadati visibili.

Cosa avverrà dal 12 novembre

La decisione di imporre una verifica dell'età per l'accesso ai siti degli adulti è dettata dal recepimento delle nuove normative europee e del cosiddetto Decreto Caivano del 2023. Resta però da capire come verrà gestita, in concreto, la procedura di autenticazione. Al momento sappiamo che il processo verrà affidato a una piattaforma "terza", verrà tassativamente rispettato il doppio anonimato e lo Spid non sarà tra gli strumenti previsti, come confermato dal commissario Agcom Massimiliano Capitanio a Fanpage.it.

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