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Instagram ha un problema con la pubblicità, è accusato di accostare annunci a contenuti violenti

Walmart e Match Group hanno comunicato a Meta il problema, ora l’azienda è stata accusata dal procuratore generale del New Mexico di promuovere sulle sue piattaforme contenuti violenti e illegali.
A cura di Elisabetta Rosso
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Le aziende pagano per promuovere annunci pubblicitari su Instagram e Facebook, poi scoprono che sotto le sponsorizzazioni compaiono immagini e video di abusi su minori. Raúl Torrez, procuratore generale del New Mexico, ha accusato Meta: "Nuove prove indicano che i funzionari di Meta stanno ingannando gli inserzionisti aziendali, i contenuti sponsorizzati infatti appaiano insieme a immagini e video profondamente inquietanti che violano chiaramente gli standard promessi da Meta. Il signor Zuckerberg e Meta non sono onesti e trasparenti su quello che sta accadendo sulla piattaforma", si legge nella causa. "La società ha anche permesso agli adulti di trovare, inviare messaggi e adescare minori."

Secondo gli atti, tutte le immagini e i video rilevati durante le indagini sono stati segnalati a Meta. Secondo la causa la società avrebbe rimosso solo la metà dei contenuti. "Gli investigatori hanno anche scoperto che i post rimossi riapparivano frequentemente sulle piattaforme", spiega la causa. "Meta è in grado di identificare questi contenuti ma è incapace di gestirli efficacemente".

Le denuncia di Match e Walmart

Tutto il caso parte da Match, la società madre di dating app come Tinder e Hinge. A novembre Match ha contattato Meta: ha notato che in mezzo agli annunci su Facebook e Instagram delle sue app di appuntamenti sono apparsi contenuti "inquietanti". Tra questi un gruppo chiamato "solo le donne vengono massacrate", che mostrava filmati di donne uccise, e Reel che "promuovevano attività illegali e di sfruttamento".

Il CEO di Match, Bernard Kim, ha scritto a Zuckerberg: "Meta sta inserendo accanto ai nostri annunci contenuti offensivi, osceni e potenzialmente illegali, inclusa la sessualizzazione di minori e la violenza di genere". Match ha speso milioni di dollari in pubblicità su Meta ma "i nostri annunci vengono offerti agli utenti che visualizzano contenuti violenti".

Anche Walmart, a ottobre, ha inviato una mail a Meta. L'azienda infatti, come Match, ha notato che accanto ai loro contenuti promozionali sulle piattaforme di Meta sono apparsi video e immagini violente e offensive. Prendiamo estremamente sul serio le questioni relative alla sicurezza del marchio e la protezione dei nostri clienti e delle comunità sarà sempre una priorità assoluta”, ha spiegato Walmart in una nota.

La causa contro Meta

Torrez ha scritto nella denuncia: "Le esperienze di Match e Walmart sono emblematiche, rappresentano un problema più ampio". Prima di avviare la causa, gli investigatori dell'ufficio del procuratore generale del New Mexico hanno condotto le proprie indagini sullo sfruttamento sessuale dei minori su Facebook e Instagram. "Hanno trovato numerosi post e account che raffigurano e promuovono contenuti che mostrano il soffocamento, gli schiaffi, rapporti sessuali e l'abuso di bambine".

Il caso X (fu Twitter)

Quando Elon Musk ha acquistato Twitter, ora X, ha licenziato quasi la metà dei dipendenti. Tra questi il team di moderazione, e il social si è trasformato in una terra selvaggia. Sul social sono spuntati account falsi ma “verificati”. Dal profilo di Gesù Cristo a quello di LeBron James che annunciava di voler lasciare i Lakers. E poi Super Mario fake che twitta insulti razzisti.  Sono apparsi anche account certificati che fanno propaganda al Cremlino.

Oltre agli utenti, anche gli inserzionisti sono fuggiti per non vedere i loro prodotti sponsorizzati in mezzo a contenuti violenti e offensivi. Secondo Insider Intelligence, il social nel 2023 avrà guadagni per meno di tre miliardi di dollari. X infatti ha perso metà delle sue entrate pubblicitarie. Musk aveva spiegato: “Siamo ancora generando un flusso di cassa negativo a causa di un calo di circa il 50% degli introiti pubblicitari".

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