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Inizia così l’era delle guerre satellitari: SpaceX e AST si scontrano sull’orbita bassa

La battaglia legale e mediatica tra Space X e AST SpaceMobile si inserisce all’interno di una feroce conquista dello spazio. Secondo gli esperti c’è il rischio di potenziali ripercussioni per le telecomunicazioni e la sicurezza spaziale. Eppure al momento lo spazio resta un far west senza regole da colonizzare i fretta.
A cura di Elisabetta Rosso
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Space X finora ha regnato praticamente indisturbata sull'orbita bassa della Terra. Quella di Starlink è stata una crescita esponenziale. Dal 2019 ha lanciato in media tre satelliti al giorno. In cinque anni ha costruito un impero. Non stupisce quindi che di fronte alla concorrenza alzi gli scudi e la voce. L'azienda di Musk ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla costellazione BlueBird di AST SpaceMobile. In una lettera inviata alla Federal Communications Commission (FCC), ha definito BlueBird un pericolo per la sicurezza e la sostenibilità dello spazio orbitale.

Space X contesta le strategie di gestione dei detriti spaziali di AST. Sostiene che i suoi piani sono poco realistici e potrebbero aumentare il rischio di collisioni e la caduta di detriti pericolosi sulla Terra. La critica di SpaceX suona contraddittoria, considerando che l’azienda gestisce attualmente circa 7.800 satelliti, ed è stata accusata più volte di inquinare l'orbita e aumentare il rischio di caduta libera di detriti sulla Terra, nell’agosto 2024, un pezzo di un satellite Starlink dal peso di 2,5 chilogrammi è stato ritrovato integro in una fattoria del Saskatchewan, in Canada.

I satelliti di Musk hanno anche causato problemi di traffico in orbita. Nel 2019 un satellite europeo ha dovuto compiere una manovra per evitare uno Starlink, mentre la stazione spaziale cinese Tiangong ha eseguito diverse manovre evasive per non incrociare la traiettoria dei satelliti di Musk. Ad ogni modo, anche AST SpaceMobile sembra avere i suoi problemi. 

Quali sono i rischi di AST SpaceMobile

AST SpaceMobile punta a realizzare la prima rete cellulare broadband spaziale accessibile direttamente dagli smartphone, ma i suoi satelliti sono di dimensioni impressionanti. Il prototipo lanciato nel 2022, con un’antenna grande quanto un campo da tennis, è diventato facilmente visibile a occhio nudo, suscitando critiche da parte degli astronomi per l’impatto visivo sull’osservazione del cielo notturno.

L’azienda prevede di lanciare oltre 240 satelliti simili o più grandi nei prossimi anni, alimentando ulteriormente il problema della congestione orbitale. SpaceX ha invitato la FCC a valutare con estrema attenzione il progetto AST, avvertendo che un via libera senza modifiche potrebbe esporre tutti gli operatori satellitari a rischi significativi.

La guerra tra Space X e BlueBird

Il confronto tra le due compagnie, già teso, si è trasformato in una battaglia legale e mediatica. AST ha risposto accusando SpaceX di intimidazioni e campagne di disinformazione volte a ostacolare la crescita della sua rete cellulare broadband.

La guerra tra Space X e AST SpaceMobile si inserisce in realtà all'interno di una feroce conquista dello spazio. E intanto cresce l’allarme per l'inquinamento luminoso, l’aumento della congestione, il rischio di incidenti in orbita bassa. Secondo gli esperti c'è il rischio di potenziali ripercussioni per le telecomunicazioni e la sicurezza spaziale. Eppure al momento lo spazio è un far west senza regole da colonizzare i fretta. Non c'è nessun ente internazionale incaricato di assegnare slot orbitali per i satelliti e senza un quadro normativo condiviso, la corsa allo spazio rischia di trasformarsi in una minaccia per sostenibilità delle orbite terrestri.

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