Il sito dove esplorare gratis le mappe di qualsiasi videogioco: è un museo del digitale

Anche se è del 1998, Crash Bandicoot 3 per la prima PlayStation resta un titolo di grande rispetto, pure sul fronte grafico. Lo diciamo perché abbiamo appena concluso una passeggiata dentro il primo livello, quello medievale. Con Noclip.website è possibile visitare gratis i vecchi mondi dei videogiochi, e fare così una gita fuori dalla realtà. Non si combatte, non si interagisce con nessuno, non si raccolgono oggetti. Si cammina e basta, tra i poligoni di ambientazioni che hanno reso grande Nintendo Wii, PlayStation 2, PC e altre piattaforme della storia videoludica. Tra le location disponibili, ci sono le ambientazioni urbane come Liberty City di GTA III, ma anche villaggi di fantasia come Besaid di Final Fantasy X così come i livelli coloratissimi di Mario 64 e Galaxy.

Per fare questo tuffo nel passato, basta raggiungere il sito via browser e gettarsi tra i vari mondi virtuali proposti. Si possono anche immortalare le passeggiate, tramite screen e videoclip, per creare contenuti “eastetic” perfetti per i social. Ma dietro questo mix potente di chill e nostalgia, il progetto nasconde un’ambizione più profonda. Noclip.website nasce dalla volontà di preservare i mondi videoludici. Sul sito si presenta come “museo digitale dei livelli dei videogiochi”. Per avere aggiornamenti, è possibile entrare nel canale Discord ufficiale, dove lo sviluppatore noto come “Jasper” informa la piccola community di quasi 1.000 utenti sulle novità.
Il problema della preservazione dei videogiochi
Quello della preservazione dei videogiochi è un problema più che attuale. Da una parte ci sono le case produttrici che, in quanto aziende, sono poco interessate alla conservazione dei propri titoli: è più utile riproporre le vecchie glorie attraverso rimasterizzazioni e remake. Dall’altra parte ci sono le istituzioni, che invece non hanno o le competenze o la sensibilità adatte per proporre politiche per la preservazione di vecchi titoli e piattaforme. Così ha spiegato a Fanpage.it in un'intervista Andrea Dresseno, presidente dell’associazione Italian Videogame Program che per 12 anni ha curato l’Archivio Videoludico alla Cineteca di Bologna. Iniziative dal basso come Noclip.website tentanto di colmare questo vuoto culturale.

È poi innegabile il valore nostalgico di un sito del genere. Potere esplorare i mondi della propria infanzia con un click è un qualcosa che innesca potenti ricordi e sensazioni. Il tutto senza la necessità di performare: come detto sopra, l’unica azione possibile dentro la mappa selezionata è muoversi. Nessun punteggio, nessun game over, ma semplici passeggiate in mondi virtuali ben saldi nell’immaginario videoludico collettivo.
Anche le generazioni più giovani non sono immuni al fascino dei vecchi videogiochi. Soprattutto per la grafica grossolana. Su Instagram ci sono numerose pagine che ripropongono i mondi e le estetiche del gaming degli anni Novanta e Duemila, come Grand Shots, che pubblica foto sulla quotidianità di Los Santos, la città di GTA San Andreas. In generale, è in aumento un interesse da parte dei ventenni per il gaming vecchia scuola, perché rimanda a una società meno frenetica e meno competitiva. Una tendenza che il mercato indipendente e delle piccole produzioni sta sfruttando. Basti pensare a Chained Echoes di Matthias Linda ispirato ai Final Fantasy per Nintendo, o Mouthwashing, l’horror psicologico di Wrong Organ che ricorre alla grafica della prima PlayStation.