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Il Metaverso odia le donne? Aumentano i casi di violenza sessuale e si fa poco per impedirli

Nel metaverso le molestie contro le donne non scompaiono, si trasformano. Tra abusi virtuali, vuoti normativi e piattaforme impreparate, la violenza di genere si proietta nel futuro digitale.
A cura di Elisabetta Rosso
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L'odio verso le donne non è rimasto confinato al mondo reale. Anzi, le molestie, le discriminazioni e le violenze di genere stanno assumendo nuove forme nel metaverso, amplificate dalla tecnologia e dall’anonimato offerto dagli avatar. Come ha spiegato Laura Bates nel suo libro "The New Age of Sexism", le donne rischiano di essere trascinate in una regressione misogina proprio dalla stessa tecnologia che promette agli uomini un futuro radioso in nome del progresso.

Con l'evoluzione dei programmi per la realtà virtuale stanno crescendo anche le segnalazioni di aggressioni sessuali nel metaverso. Le molestie stanno aumentando, e a gennaio 2024 l'Interpol ha invitato le forze di polizia globali a sviluppare protocolli per affrontare i crimini commessi in realtà virtuale, compresa la violenza sessuale. Il primo caso risale a oltre trent'anni fa quando su Village Voice venne pubblicato un articolo di Julian Dibbell, intitolato "Uno stupro nel cyberspazio". Quello fu il primo di una lunga serie. 

Meta descrive il suo mondo virtuale come “la prossima evoluzione della connessione sociale”, un luogo in cui “la realtà virtuale ti consente di esplorare nuovi mondi ed esperienze condivise ”. Quello che sembra però è una terra selvaggia dove trasferire gli abusi e le violenze che avvengono nel mondo reale. Considerato che la prossima generazione di bambini trascorrerà in media 10 anni nel metaverso – quasi tre ore al giorno – potremmo provare a immaginare qualcosa di diverso, per correggere almeno nell'ambiente virtuale le storture del mondo reale.

Le molestie nel mondo virtuale sono un problema

Le molestie nel mondo digitale possono avere un profondo impatto psicologico sulle vittime. La natura immersiva e la connessione con il proprio avatar possono restituire un senso di realtà. I ricercatori usano infatti il termine “incarnazione” per descrivere il rapporto tra una persona e il suo avatar digitale. Al momento non è considerato un reato eppure il dibattito è aperto. 

Come ha spiegato a Fanpage.it Valentina Fiorenza, avvocata esperta di diritti digitali, "non è semplice capire se saranno perseguite penalmente le molestie e le violenze sessuali nel metaverso. Sicuramente la normativa deve considerare le istanze della società, e rendersi conto se ha senso nel contesto sociale punire una determinata azione. Io personalmente non sono favorevole alla creazione di nuove norme continuamente. La norma ce l’abbiamo, è generale e astratta, e potrebbe essere applicata a quel tipo di situazione."

Indipendentemente da quanto queste forme di abuso siano simili o diverse dai danni fisici offline, siamo di fronte a situazioni intimidatorie e denigranti che hanno un impatto negativo sulle vittime.

Mancano tutele nel mondo virtuale

Il metaverso non è pronto, mancano le tutele necessarie per disincentivare e punire le molestie sessuali negli ambienti virtuali. Come ha spiegato Ian Critchley, del National Police Chiefs' Council (NPCC), alla Bbc, il metaverso ha creato una "porta d'accesso per i predatori, che possono commettere crimini orribili contro i più deboli, crimini che sappiamo avere un impatto sia emotivo, sia mentale”. Ha poi aggiunto: "Dobbiamo vedere molte più azioni da parte delle aziende tecnologiche per rendere le loro piattaforme luoghi sicuri".

Non solo. Una ricerca del CCDH ha identificato una falla nel sistema. Su 100 potenziali violazioni delle policy VR di Meta, è stato possibile segnalare solo 51 incidenti a  Meta tramite l'apposito modulo web. La piattaforma si rifiuta di esaminare le violazioni delle policy se non riesce ad abbinarle a una categoria predefinita o a un nome utente nel suo database. Infine, un rapporto di TechCrunch del 2022 ha scoperto che i moderatori umani erano disponibili solo nella piazza principale del gioco Horizon Worlds di Meta, lasciando scoperte quindi tutte le altre aree del gioco. È quindi necessario creare nuove leggi e tutele per gli abusi nel mondo virtuale. Prima che sia troppo tardi.

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