Gaza, l’influencer inviato da Israele: “Qui vedo solo cibo e opportunità”. È la nuova propaganda

L’ultimo capitolo della campagna pubblicitaria organizzata dal governo di Israele passa dagli aiuti per la popolazione che vive nella Striscia di Gaza. Lo avevamo già documentato a fine luglio su Fanpage.it. Sui social erano comparsi una serie di video pubblicati da creator vicini a Israele in cui veniva mostrato lo stato degli aiuti umanitari. Un tour guidato in un enorme spiazzo dove pacchi di aiuti sono fermi sui bancali a marcire sotto il Sole.
Ora sono comparsi nuovi video. Una serie di contenuti da cui si può dedurre che sia stata organizzata una nuova campagna con un altro contingente. Il copione è sempre lo stesso. I creator entrano nel piazzale, mostrano i pacchi di aiuti fermi e dicono che se non vengono ritirati è solo colpa di Hamas e della cattiva gestione delle Nazioni Unite.
Il video di Xaviaer DuRousseau: le risate davanti agli aiuti bloccati
Tra i nuovi video uno di quelli che stanno sollevando più commenti è stato girato da Xaviaer DuRousseau. Su Instagram ha 500.000 follower, altri 500.000 sono su TikTok. Viene dagli Stati Uniti e sui suoi canali pubblica spesso commenti di attualità. Classe 1997, conservatore vicino alle posizioni dei Repubblicani. Soprattutto, provocatore.
Nella clip che ha pubblicato sui social, DuRousseuau si riprende mentre cammina attraverso i pacchi di aiuti fermi sui bancali. Usa toni enfatici, battute, azzarda anche qualche posa con il corpo:
“Sono qui a Gaza e tutto quello che vedo è cibo, acqua e opportunità. Hamas invece che distribuire i noodles se li è mangiati tutti. Questo è il motivo per cui i suoi leader stanno facendo trattamenti con l’Ozempic”.
Il problema degli aiuti umanitari
Questo tipo di tour non sono nuovi, come non sono nuovi i problemi relativi alla distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza. Il New York Times ha documentato in un reportage su quanto sia difficile per la popolazione civile recuperare gli aiuti umanitari. Le probabilità di essere colpiti dall’artiglieria sono alte. Gli orari in cui vengono aperti i centri della Gaza Humanitarian Foundation sono ridotti e mai chiari.
Intanto un rapporto firmato dall'Onu e altre agenzie umanitarie ha certificato che a Gaza è iniziata una carestia. Il rapporto sulla Sicurezza alimentare nella Striscia del 22 agosto spiega che oltre 500.000 persone sono al livello 5 di allarme. È il livello di carestia conclamata: a cui dovrebbero arrivare altre 100.000 persone nelle prossime settimane.