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“Follower falsi e pubblicità ingannevoli”, l’Antitrust apre un’istruttoria su Meta per Asia Valente

Classe 1996, Asia Valente è una creator da 2,1 milioni di follower. Secondo l’Antitrust molti di questi sarebbero falsi e Instagram non avrebbe fatto abbastanza per bloccarli. Non solo. Per l’Autorità sarebbero mancati anche i sistemi di controllo per verificare la pubblicità fatta dalla creator attraverso i suoi contenuti.
A cura di Valerio Berra
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L’accusa è insolita, ma potrebbe essere l’inizio di un lungo filone. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (da qui in poi Antitrust), ha aperto un’istruttoria su Meta per non aver controllato le strategie commerciali adottate da una creator. La ragazza in questione è Asia Valente, classe 1996. Le accuse dell’Antitrust sono due. La prima è che i 2,1 milioni di follower che Asia sfoggia su Instagram sarebbero in buona parte falsi. La seconda è che questa creator non renderebbe trasparenti le sponsorizzazioni nei suoi contenuti.

Curioso che l’istruttoria aperta dall’Antitrust non sia rivolta ad Asia Valente ma direttamente a Meta che “non avrebbe adottato iniziative adeguate per fronteggiare la sua condotta”.  Di fatto quindi per l’Antitrust Meta sarebbe responsabile di non aver impedito “la pubblicazione su Instagram di messaggi potenzialmente ingannevoli”.

Come funziona la pubblicità sui social

Cerchiamo di capire meglio le accuse dell’Antitrust. Nei primi anni dei social network la pubblicità fatta dai creator sulle loro pagine non era normata. Se tu vedevi un creator in vacanza in un resort di lusso a Cortina non c’era modo di sapere se avesse pagato tutto di tasca sua, se fosse stato invitato o se fosse stato pagato per andare sponsorizzare il resort. Dal 2019 il tema è diventato abbastanza caldo sui social. Creator e piattaforme allora hanno cominciato ad adottare, anche in Italia, una serie di hashtag e di strumenti per chiarire la natura dei loro contenuti.

Ora le pubblicità sono parecchie. In base al tipo di accordo con l’azienda che ha sponsorizzato il contenuto si possono usare hashtag come #adv, #giftedby o #suppliedby. O ancora. Instagram mette a disposizione una funzione che chiarisce subito se un contenuto è brandizzato. Basta selezionare l’impostazione giusta e gli utenti leggeranno "Partnership pubblicizzata con" sul contenuto, che sia una story o un post.

Il problema di Asia Valente

Sull’accusa di avere follower falsi non si può dire molto. 2,1 milioni per un profilo personali sono parecchi ma Asia non è sconosciuta al grande pubblico. Già nel 2019 era parecchio attiva su Instagram, tanto che era stata intervistare anche nel programma Realiti in onda su Rai 2 proprio come aspirante influencer. All’epoca aveva già 899.000 follower. Nel 2020 ha partecipato al Grande Fratello Vip e nel 2022 è stata una delle protagoniste della Pupa e il Secchione.

Il tema della pubblicità ingannevole invece è più chiaro. Basta guardare le ultime story pubblicate sul profilo di Asia Valente. Sono quasi tutte girate in un resort di lusso che si trova a Palermo. Vengono mostrati i servizi della struttura, dai ristoranti alla spa. In tutte le story è taggato il profilo Instagram del resort ma in nessuna è chiarito il rapporto commerciale tra Asia e la struttura.

Qui le parole dell'Antitrust:

"Secondo l’Autorità Meta non avrebbe adottato iniziative adeguate per fronteggiare la condotta di Asia Valente che sponsorizzerebbe prodotti, soprattutto strutture turistiche, occultando la finalità commerciale di questa attività e vantando una notevole popolarità basata perlopiù su fake follower".

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