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Facebook e Instagram stanno pensando di togliere la censura per i capezzoli femminili

Al momento, secondo le norme della community, solo gli uomini possono pubblicare foto a torso nudo. La battaglia per i capezzoli femminili sui social parte da lontano e negli anni hanno espresso solidarietà per questo tema anche celebrity come Rihanna, Chelsea Handler o Miley Cyrus.
A cura di Valerio Berra
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L’Oversight Board di Facebook ha chiesto all’azienda di rivedere le regole che consentono solo agli uomini di pubblicare sulla piattaforma foto a torso nudo con i capezzoli in vista. L’Oversight Board è un comitato formato da accademici e si occupa di consigliare l’azienda per la moderazione dei contenuti. Il suo parere è parecchio netto:

“Raccomandiamo a Meta di modificare le sue regole della community per la nudità degli adulti e l'attività sessuale in modo che sia governato da criteri chiari che rispettino gli standard internazionali sui diritti umani”.

Da dove nasce la decisione dell’Oversight Board

L’indicazione dell’Oversight Board di Meta può sembrare solo un dettaglio, un cambio che potrebbe portare l’azienda verso l’adozione di una politica più aperta per i contenuti di nudo. Dentro questa decisione per ci sono almeno altri due temi: le discussioni sul superamento del binarismo di genere e il cambiamento dello sguardo sul corpo femminile.

Tutta la riflessione dell'Oversight Board è partita da un account Instagram. Questo profilo è gestito da una coppia che vive negli Stati Uniti e si identifica come transgender non binaria. In due post, uno nel 2021 e uno nel 2022, la coppia aveva pubblicato degli scatti a torso nudo, con i capezzoli coperti.

Dopo una serie di segnalazioni degli utenti, Meta ha rimosso i post per aver violato le regole della comunità sui post di natura sessuale. I due utenti hanno fatto ricorso a Meta per aver rimosso i loro post e quindi Meta ha ripristinato tutto. Partendo da qui l’Oversight Board ha chiesto a Meta di rendere più chiaro cosa c’è dietro le sue scelte di moderazione, cancellando le differenze di trattamento tra corpi maschili e corpi femminili:

“Meta dovrebbe cambiare il suo approccio alla gestione della nudità sulle sue piattaforme definendo criteri chiari per governare la politica sulla nudità degli adulti e sulle attività sessuali, che assicuri che tutti gli utenti siano trattati in modo coerente con gli standard sui diritti umani.

Dovrebbe inoltre esaminare se la politica sulla nudità degli adulti e sulle attività sessuali protegga dalla condivisione di immagini non consensuali e se sia necessario rafforzare altre politiche a tale riguardo”.

La posizione di Meta

Un portavoce di Meta ha spiegato a Fanpage.it che l'azienda ha scelto di accogliere la decisione dell'Oversight Board, almeno riguardo alla pubblicazione sul post della coppia che era stato censurato dal social: "Accogliamo la decisione del comitato su questo caso. Avevamo già ripristinato questo contenuto, riconoscendo che non doveva essere rimosso. Esaminiamo costantemente le nostre policy per rendere le nostre piattaforme più sicure per tutti. Sappiamo che si può fare di più per sostenere la comunità LGBTQ+, e questo significa lavorare con esperti e organizzazioni LGBTQ+ per il miglioramento dei nostri prodotti".

La campagna #FreeTheNipples

Nel 2012 l’attrice Lina Esco ha cominciato a correre per le strade di New York a seno nudo. Una provocazione, ma soprattutto l’inizio della raccolta di materiale da inserire all’interno di un documentario. Nel 2013 ha pubblicato su Facebook alcune clip della sua performance. Clip che poi sono state rimosse dalla piattaforma perché identificate come contenuti di nudo.

Da qui è cominciata una lunga battaglia social sotto l’hashtag #FreeTheNipples. Questa campagna punta a far accettare a livello culturale le nudità del corpo femminile, almeno nelle stesse proporzioni di quello maschile. Se quindi è accettato che un uomo possa apparire a torso nudo, dovrebbe esserlo anche per le donne.

Nel corso degli ultimi anni a questa campagna si sono unite anche diverse celebrity, come Miley Cyrus, Rihanna, Chelsea Handler o Lena Dunham. Il movimento ha anche dato forza a una giornata dedicata al tema e organizzata già prima che partissero le proteste di Lina Esco: il Go Topless Day. Negli Stati si festeggia il 25 agosto.

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