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Due auto volanti si scontrano durante i test: il video dell’incidente

L’incidente ha coinvolto due prototipi di eVTOL prodotti da Xpeng Aeroht: un pilota ferito in modo lieve e un veicolo distrutto dalle fiamme. L’episodio solleva interrogativi sulla sicurezza delle auto volanti.
A cura di Elisabetta Rosso
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Durante le prove di un airshow a Changchun, nella Cina nord-orientale, due auto volanti si sono scontrate in volo. Uno dei veicoli ha preso fuoco all’atterraggio e un pilota è rimasto ferito. I filmati condivisi sui social e ripresi dai media statali cinesi mostrano fumo denso uscire da uno dei veicoli mentre i camion dei pompieri e le ambulanze si dirigevano sul posto. Secondo quanto riportato dall’azienda produttrice, Xpeng Aeroht – filiale del colosso cinese delle auto elettriche Xpeng – i due veicoli si sono avvicinati troppo e i piloti hanno perso il controllo delle auto volanti. Un prototipo ha subito danni alla fusoliera e ha preso fuoco all’atterraggio.

La situazione sul posto è sotto controllo e tutto il personale è al sicuro. Le autorità locali hanno completato le operazioni di emergenza in modo ordinato,” ha dichiarato l’azienda, precisando che è stata avviata un’indagine per chiarire le cause dell’incidente. Un dipendente di Xpeng Aeroht, che ha parlato con CNN in anonimato, ha aggiunto che i due veicoli stavano eseguendo manovre complesse in formazione ravvicinata, quando si è verificato l’impatto. Il pilota ferito ha riportato lesioni lievi.

Le auto volanti e la “low-altitude economy”

I due veicoli coinvolti appartengono alla categoria degli eVTOL (electric vertical take-off and landing), aeromobili elettrici a decollo e atterraggio verticale. Questi mezzi sono pensati sia come taxi volanti per il trasporto urbano, sia per applicazioni logistiche, agricole e di protezione civile.

La Cina sta investendo in maniera massiccia in questa nuova industria, definita “low-altitude economy”, ossia l’insieme delle attività economiche che sfruttano lo spazio aereo sotto i 3.000 metri di quota. Nel 2023, il Partito Comunista cinese ha inserito per la prima volta lo sviluppo dell’economia a bassa quota nel rapporto annuale di governo, segnalando il settore come uno dei motori di crescita dei prossimi decenni.

Secondo le stime ufficiali, questo comparto potrebbe raggiungere un valore di mercato di 206 miliardi di dollari entro il 2025, per poi quasi raddoppiare a 482 miliardi entro il 2035. Numeri che spiegano la corsa di numerosi costruttori, tra cui Xpeng Aeroht, che sul proprio sito si definisce la più grande azienda asiatica nel campo delle auto volanti.

Tra sperimentazione e rischi

L’incidente di Changchun mette però in luce anche i rischi legati a una tecnologia ancora in fase sperimentale. Le esibizioni aeree e i voli dimostrativi sono utilizzati dalle aziende non solo per testare le prestazioni dei veicoli, ma anche come vetrina per attrarre investitori e convincere le autorità locali ad adottare i loro mezzi in progetti pilota.

Non a caso, in diverse città cinesi sono già in corso sperimentazioni legate ai droni e agli aerotaxi. Il governo cinese, che punta a consolidare la leadership tecnologica a livello globale, considera la mobilità a bassa quota una risorsa strategica sia sul piano economico sia su quello infrastrutturale. Ma episodi come quello di Changchun dimostrano che la strada per un impiego sicuro e diffuso delle auto volanti è ancora lunga e complessa.

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