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Doom è tornato: abbiamo provato The Dark Ages, l’ultima versione dello storico videogame

Il nuovo titolo di id Software è un omaggio in chiave contemporanea al Doom del 1993 che racconta le origini leggendarie dello Slayer tra demoni, sangue e musica metal.
A cura di Lorena Rao
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Doom The Dark Ages non è solo un prequel. È un ritorno al mito, alla carne e al ferro che hanno forgiato lo Slayer prima ancora che diventasse leggenda. In un’epoca di oscurità, in cui si combatte una violenta crociata contro l’Inferno, il guerriero è un’arma spietata e silenziosa nelle mani dei Maykr. Una campagna epica suddivisa in 22 capitoli, ormai sempre più incisiva all’interno di un franchise che, soprattutto negli anni ‘90, metteva al centro l’azione e la modalità multigiocatore (qui assente) a discapito della storia.

C’è tuttavia un elemento che The Dark Ages riprende dai classici Doom: la giocabilità solida, incentrata più sullo scontro terreno, e meno sulla verticalità vista nel 2020 in Doom Eternal. Ora ci si sente meno sopraffatti giocando, nonostante le orde demoniache siano sempre galvanizzanti e frenetiche, secondo la visione di id Software. Il risultato di questo connubio tra passato e contemporaneità è un titolo che sa di nuovo rispetto a Doom 2016 ed Eternal. Del resto, l’obiettivo dello studio di sviluppo statunitense è quello di caratterizzare ogni capitolo della serie con delle specifiche peculiarità, in modo da offrire un’esperienza sempre diversa nell’azione ma non nell’essenza. Una sfida non semplice ma egregiamente superata.

Scudi, draghi e mecha: le novità di Doom The Dark Ages

L’elemento di spicco di questo nuovo Doom è la sega-scudo, strumento che, come si può intendere dal nome, si rivela fondamentale sia in difesa che in attacco. Nel primo caso serve il giusto tempismo per parare e rispedire indietro il colpo nemico colorato di verde. Sul fronte offensivo invece, lo scudo può essere lanciato per affettare i cosiddetti “demoni da macello”, così come per essere infilzato nelle carni dei nemici più grossi e immobilizzarli per pochi secondi. Non è tutto: lo scudo permette anche di caricare i nemici e coprire ampie distanze con un balzo.

Attenzione solo a tenere d’occhio l’energia dello strumento, perché se scarico può essere inutilizzabile per pochi secondi. Considerata la mole di nemici, potrebbe essere un problema. A questa serie di mosse, si aggiunge la distruttibilità delle classiche armi da fuoco. Anche in questo capitolo sono meravigliose, sia come sensazione, pad o mouse alla mano, sia da ammirare per il dettaglio grafico-tecnico. Una cura nel design e nella resa in-game che dona quasi vita a ciascun arma.

DOOM THE DARK AGES | Il dettaglio di armi e nemici è davvero impressionante.
DOOM THE DARK AGES | Il dettaglio di armi e nemici è davvero impressionante.

Fin qui gli ingredienti messi in pentola permettono una carneficina demoniaca di tutto gusto, ma in realtà manca ancora qualcosa: l’attacco fisico tramite pugno o palla chiodata. Anche questo attacco è limitato e richiede tempo di ricarica od oggetti di recupero per essere riutilizzato, tuttavia permette di stordire se non addirittura uccidere brutalmente i nemici, ottenendo in cambio cure e munizioni. Una varietà offensiva ampia, adatta per affrontare le numerose tipologie di nemici, tra Cyberdemoni e Imp, che richiedono piani d’attacco differenti. Ed è in questo momento che, con la giusta concatenazione di parate, raffiche a distanza e attacchi ravvicinati, si ottiene un flusso basato su riflessi e strategia che rende Doom una potente scarica di adrenalina.

Un turbinio di sangue e membra che prende forma anche attraverso due ulteriori novità, ossia l’Atlan Mech e il Drago. Il primo è un robottone disponibile in particolari livelli in cui bisogna eliminare minacce gigantesche in combattimenti tra pugni, schivate e sangue. Un "momento Evangelion" che, nella sua semplicità, riesce a mantenere alti adrenalina e fomento. Nel secondo caso, il riferimento è alle sessioni in sella a un drago volante in cui bisogna eliminare le navi nemiche. Qui la giocabilità appaga meno, ma dona comunque varietà a un titolo che cerca di cambiare ritmo in modo ragionato attraverso la sinergia di diversi elementi.

Parlando del cambio ritmo, è possibile riprendere fiato dagli scontri durante l’esplorazione delle suggestive ambientazioni che caratterizzano Doom The Dark Ages. Camminando tra i cunicoli, i sentieri boschivi e gli spazi campali del mondo di gioco, ci sono strade secondarie e luoghi di difficile accesso ricchi di segreti, collezionabili e oggetti per il potenziamento, quali rubini e oro. In questi momenti è bene ricorrere all’AutoMap per un’esplorazione più attenta possibile, ma lo è altrettanto guardarsi in giro per trovare vari punti interattivi delle ambientazioni, siano essi muri scalabili, catene distruttibili o appigli per la sega-scudo, e raggiungere così zone altrimenti impossibili.

DOOM THE DARK AGES | Le ambientazioni mischiano estetica dark fantasy ed elementi Sci-Fi.
DOOM THE DARK AGES | Le ambientazioni mischiano estetica dark fantasy ed elementi Sci-Fi.

Nonostante l’elogio già fatto alle ambientazioni e al design delle armi, vale la pena soffermarsi sulla direzione artistica del gioco, che è potentemente dark fantasy, nonostante gli elementi Sci-Fi che compongono l’immaginario di Doom. Ogni elemento, a partire dai personaggi fino ad arrivare alle architetture, rimandano a un Medioevo apocalittico, un’esasperazione dei “secoli bui” di petrarchesca memoria, qui chiaramente reinterpretati in chiave splatter e fantasy, dove divino e satanico si affrontano all’ultimo sangue. Il tutto supportato da una colonna sonora metal, che enfatizza i momenti di scontro.

Per concludere, Doom The Dark Ages si conferma uno dei migliori sparatutto in prima persona in circolazione, se non uno dei titoli più interessanti e appaganti di questo 2025 videoludico, che già in più occasioni ha dimostrato di essere qualitativamente elevato. Un inno all’azione, alla violenza catartica, che riesce a contribuire alla sacralità che Doom ha acquisito a partire dal 1993, quando tutto è iniziato. Il gioco è disponibile dal 15 maggio per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.

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