Come hanno fatto le motovedette di Israele a oscurare telecamere e comunicazioni della Flotilla

Chi tra il 1 e il 2 ottobre ha seguito in streaming le fasi dell'accerchiamento e dell'abbordaggio delle barche della Global Sumud Flotilla da parte della marina israeliana, ha sicuramente notato il progressivo oscuramento delle immagini delle telecamere, man mano che le singole imbarcazioni venivano raggiunte da motovedette e gommoni dello Stato ebraico. A dimostrazione del blocco del segnale online anche la caduta improvvisa della connessione Starlink (satellitare) del nostro inviato Saverio Tommasi a bordo della Karma, che ieri sera era in diretta col direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato e Annalisa Girardi.
In un video pubblicato stamattina il nostro collega ha confermato che durante quelle fasi concitate sono state interrotte anche le comunicazioni radio fra le singole barche, isolando le une dalle altre e impedendo così lo scambio di informazioni tra gli equipaggi. Successivamente la nave Karma è stata obbligata da una motovedetta a cambiare rotta e in questo momento è diretta verso il porto israeliano di Ashdod, dove verosimilmente il nostro collega verrà fermato e poi espulso verso l'Italia. In questa sede ci concentriamo però sulla parte tecnica di questo oscuramento dei segnali elettromagnetici. Tutto è legato al jamming, che è una forma di contromisura della guerra elettronica, come spiegato dal portale specializzato army-technology.
Ciò che è accaduto non è molto diverso dall'incidente che nelle scorse settimane ha coinvolto l’aereo con a bordo Ursula von der Leyen, mentre era diretta all'aeroporto di Plovdiv in Bulgaria. Durante le fasi di atterraggio il segnale GPS del velivolo ha subito una fortissima e prolungata interferenza, fino a sparire completamente; i piloti, dopo aver atteso un certo periodo di tempo, alla fine hanno deciso di atterrare con le carte manuali anziché col sistema automatizzato. Si ritiene che in quel caso il segnale sull'aeroporto sia stato “jammato” con dispositivi appositi che rientrano appunto nel quadro della guerra elettronica, che sta giocando un ruolo importantissimo nel confitto tra Ucraina e Russia. Le autorità bulgare ritengono che siano stati proprio i russi a oscurare il segnale GPS dell'aereo su cui volava la presidente della Commissione Europea.
In parole semplici, esistono apparecchiature militari di attacco elettronico chiamati jammer che hanno la capacità di irradiare segnali interferenti, al fine di disturbare, spostare o oscurare totalmente i segnali elettromagnetici emessi e ricevuti da determinati dispositivi, dagli smartphone alle telecamere. Ma non solo. Molti dei cosiddetti missili “intelligenti” e droni vengono guidati sui bersagli attraverso la navigazione satellitare; attraverso il jamming è possibile far sbagliare rotta a queste armi, così come celare ai loro occhi la presenza di basi militari e assett strategici. Proprio per questo il jamming svolge un ruolo fondamentale nella guerra moderna. Il famigerato Baltic Jammer attivato da quanto è scoppiata la Guerra tra Russia e Ucraina non è altro che una enorme schermatura di questi segnali, che impedisce il monitoraggio ed eventualmente l'attacco a determinate infrastrutture.
I jammer, chiaramente, possono essere utilizzati anche in "formato ridotto" e avere come obiettivo il disturbo dei segnali dei dispositivi a bordo di un'imbarcazione o un veicolo, come nel caso che ha coinvolto le navi della Global Sumud Flotilla. I jammer in dotazione alla marina israeliana hanno colpito le singole navi irradiandole con i sopracitati segnali interferenti, che sono continui e si sovrappongono ai segnali legittimi per i normali collegamenti. Questa saturazione porta i dispositivi – dai telefoni ai navigatori satellitari – a non riconoscere più il segnale originale sfociando nel taglio delle comunicazioni, nell'isolamento e nell'oscuramento. Esistono in varie tipologie di jamming, dalla trasmissione di rumore casuale alla ritrasmissione del segnale originale per generare confusione, sino allo spoofing legato all'utilizzo di segnali falsi. Ad esempio, sul display di un dispositivo GPS colpito potrebbe le coordinate potrebbero essere spostate di chilometri rispetto alla posizione reale; ecco perché i dati dei tracker online in contesti militari vanno presi con le pinze.
È doveroso sottolineare che questo oscuramento può avvenire anche attraverso metodi alternativi, ad esempio prendendo il controllo diretto dei dispositivi elettronici oppure infettandoli con virus e malware di vario genere. Ciò che è certo è che durante le manovre di abbordaggio alle navi della Flottilla da parte della marina israeliana sono state anticipate da queste misure di guerra elettronica.