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Come funzionano gli pseudo-sportelli bancomat: “Possono contenere denaro riciclato”

Non tutti gli sportelli Atm sono gestiti da istituti di credito regolamentati, a volte dietro possono esserci anche società straniere su cui le autorità di vigilanza italiane non hanno nessun potere: quali sono i rischi per chi li utilizza.
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Esternamente hanno la rassicurante scritta Atm (Automated Teller Machine) e sembrano dei normalissimi sportelli bancari, come questi infatti permettono di prelevare denaro dal proprio conto e fare operazioni bancarie. In realtà, però, non sono gestisti da istituti de credito riconosciuti in Italia, ma da società estere che operano in libere prestazione in Italia, su cui le autorità di vigilanza italiana non è detto che abbiano potere. E questo implica una serie di rischi da non sottovalutare.

A segnalare la trappola degli "pseudo-sportelli" è un articolo del Messaggero che raccoglie diverse segnalazioni già evidenziate in passato dalla Banca d'Italia e dal Ministero dell'Economia e delle Finanze su questi strumenti. A causa del loro particolare status, infatti, questi Atm possono essere gestiti anche da soggetti non regolamentati e quindi non vigilati, motivo per cui potrebbero contenere banconote di natura illecita o essere impiegati da soggetti criminali per riciclare denaro sporco.

Quali sono i rischi

In un suo report del 2024 sui rischi di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo, gli esperti del Tesoro mettevano in guardia sui "profili di rischio" degli ATM indipendenti, aggiungendo che "a partire dal 2020 la Uif, l'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia) ha peraltro approfondito il fenomeno giungendo alle medesime conclusioni". Pur avvalendosi dei tradizionali circuiti di pagamento, "il servizio offerto – prosegue il report -può essere prestato anche da soggetti non regolamentati e, pertanto, non vigilati", in base alla normativa sovranazionale. Questo potrebbe implicare ad esempio il rischio che le banconote all'interno dello sportello siano di natura illecita, "presupponendo la collusione tra il titolare degli ATM e operatori criminali".

Non solo, anche in caso di Atm vigilati, i rischi di riciclaggio non sono nulli. "La diffusione degli Atm gestiti da soggetti esteri in libera prestazione di servizi pone problematiche anche nel caso di soggetti vigilati, per le difficoltà di ricostruire l’operatività e raccogliere tempestivamente le informazioni utili", spiega il Messagero citando il Mef. "Dal lato degli utenti, detti ATM possono essere utilizzati per impiegare a fini illeciti il contante prelevato o versare (ove consentito) denaro sporco", aggiunge il Mef.

Quella degli sportelli Atm indipendenti o pseudo-sportelli, come li definisce il Messaggero, rappresenta un problema crescente: da una parte infatti quesi strumenti stanno diventando sempre più comuni, soprattutto in luoghi molto frequentati da turisti e non, dall'altra ad aumentare i rischi di riciclaggio oggi contribuisce la possibilità, ammessa da alcuni di questi sportelli, di acquistare Bitcoin e criptovalute.

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