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Betty Boop è libera, ma il suo destino è molto simile agli altri personaggi con il copyrifght scaduto

Betty Boop e altri classici del 1930 entrano nel pubblico dominio: libri, film, musica e personaggi storici ora possono essere liberamente usati, reinterpretati e trasformati, anche in versione horror.
A cura di Elisabetta Rosso
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Accade ogni anno: il 1° gennaio, un’intera generazione di opere artistiche e culturali viene liberata dai vincoli del copyright. Nel 2026, toccherà a migliaia di creazioni del 1930 – tra libri, film, composizioni musicali e opere d’arte – che entreranno nel dominio pubblico, aprendo così nuove possibilità di fruizione, studio e reinterpretazione dopo quasi un secolo di protezione legale.

Tra i protagonisti di questa edizione c’è la prima versione di Betty Boop, di Pluto, all’epoca chiamato Rover, e nove nuovi cartoni di Mickey Mouse. Queste versioni “storiche” sono ora accessibili a chiunque e possono essere liberamente usate, adattate o reinterpretate senza dover chiedere permessi o pagare diritti agli autori o ai loro eredi

Cosa significa davvero “libero da copyright”

Quando un’opera entra nel pubblico dominio, non è più protetta dalle leggi sul diritto d’autore: chiunque può copiarla, distribuirla, modificarla o inserirla in nuove creazioni Questo vuol dire che un regista, uno scrittore o un artista può usare quei personaggi o quelle storie come base per nuovi lavori senza temere cause per violazione di copyright.

È importante precisare che ciò vale solo per le versioni specifiche delle opere uscite nel 1930: elementi successivi introdotti in anni successivi (come tratti aggiuntivi ai personaggi o nuove storie) restano protette da copyright fino a quando non matureranno a loro volta l’età richiesta dalla legge.

Il destino dei personaggi non coperti da copyright

Il dominio pubblico è il naturale contrappeso del copyright: le leggi tutelano gli autori per un tempo limitato, ma poi le opere diventano patrimonio comune, pronte per essere reinterpretate e trasformate. Film recenti come Frankenstein di Guillermo del Toro o Wicked: For Good di Jon Chu sarebbero stati impossibili senza la liberazione dei romanzi originali di Mary Shelley e L. Frank Baum.

Alcune rivisitazioni possono sorprendere o lasciare perplessi, come i film horror su Popeye, entrato nel dominio pubblico nel 2025. Spesso infatti i personaggi liberi da copyright vengono reinterpretati in versioni splatter o dark. Oltre a Popeye, Winnie The Pooh o Bambi. Sembra che la stessa sorte spetti a Betty Boop. È già in lavorazione in film horror dedicato al personaggio. Non solo, nel 2026 arriverà anche uno slasher con Minnie Mouse, a conferma di come il dominio pubblico stia dando nuova vita – e nuove sfumature oscure – ai classici dell’animazione.

Intelligenza artificiale e copyright: nuove sfide per il dominio pubblico

Con l’intelligenza artificiale (AI), il rapporto tra creazione e copyright è diventato cruciale. Sorpattutto se pensiamo al futuro, infatti, negli Stati Uniti solo le opere con un contributo creativo umano possono essere protette: contenuti generati interamente da IA non hanno diritto d’autore e rientrano automaticamente nel pubblico dominio. Questo può essere un problema.

Gli algoritmi si addestrano spesso su testi, immagini e suoni protetti, generando controversie legali su come bilanciare diritti d’autore e innovazione. Con l’arrivo dell’IA, il tema del copyright divenda ancora più attuale e rende più urgente riflettere su come tutelare il patrimonio culturale pur permettendo nuove forme di creatività.

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