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Arduino vende, l’azienda italiana cede all’offerta di Qualcomm: i dettagli dell’accordo

Qualcomm è una Big Tech, tra le 100 aziende con la capitalizzazione più alta sul mercato. Ha acquisito Arduino, l’azienda nata in Italia nel 2005 che produce schede elettroniche utilizzate da milioni di utenti per imparare a programmare. Il primo prodotto lanciato dall’acquisizione è Arduino Uno Q.
A cura di Valerio Berra
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Massimo Banzi, uno dei fondatori di Arduino
Massimo Banzi, uno dei fondatori di Arduino

Un kit base da meno di 100 euro. Una scheda elettronica, un microcontrollore e poi cavi di alimentazioni, supporti, resistenze, led, motori e chip audio. Arduino è diventato uno degli oggetti più interessanti per gli appassionati di tecnologia. Una scheda che permette di imparare a programmare partendo anche da schemi semplici. Un progetto italiano, nato nel 2005, che dopo aver raccolto 54 milioni di dollari tra il 2022 e il 2023 ora ha deciso di vendere al colosso Qualcomm.

Al momento non si parla di cifre. È un dettaglio che non è stato rivelato. Di fatto si tratta però di una exit. Come spiegato dal Sole 24 ore il Ceo Fabio Violante il team di Arduino, circa 185 dipendenti nel 2023, dovrebbe restare in Italia. Per i 33 milioni di utenti che usano Arduino non dovrebbe cambiare molto. Oltre ai prodotti in commercio ci saranno nuovi progetti dedicati all’intelligenza artificiale. Il primo, lanciato con l’annuncio dell’acquisizione è Arduino Uno Q, basato su una piattaforma della serie Qualcomm Deagonwing.

Sempre secondo e parole di Violante al Sole 24 Ore gli ambiti di sviluppo di Arduino dovrebbero rimanere gli stessi: “I tre ambiti resteranno l’education, poi l’ambito consumer abilitato dalle nostre schede che consentono facilmente di realizzare prodotti anche avanzati e infine quello industria”. Massimo Banzi, uno dei confondatori, accompagnerà la transizione di Arduino per poi lasciare l'azienda.

Qualcomm, il colosso di chip tra le 100 aziende più grandi del mondo

Qualcomm è una società con base a San Diego, California. Fondata nel 1985 si occupa fondamentalmente di chip e semiconduttori. Secondo il portale Companies Market Cup la sua capitalizzazione di mercato è di 179 miliardi di dollari. È tra le 100 aziende con la capitalizzazione più alta, più di Big Tech come Xiaomi e Sony ma lontanissima da Nvidia. Ormai arrivata a 4.500 miliardi di dollari grazie a processori dedicati all’intelligenza artificiale.

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