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Violento brillamento X 5.1 sul Sole, blackout in Africa: allerta per fortissima tempesta solare il 12 novembre

L’instabile macchia solare AR 4274 oggi ha innescato un’intensa eruzione di classe X 5.1, tra le più forti dell’attuale ciclo di attività magnetica del Sole. Il fenomeno ha scagliato una CME direttamente verso la Terra, che secondo le previsioni ci colpirò la sera del 12 novembre. Si rischia una tempesta solare fortissima. Probabile anche la comparsa dell’aurora boreale nei cieli d’Italia, dopo il fenomeno “cannibale” atteso questa notte.
A cura di Andrea Centini
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Il brillamento di classe X 5.1 scagliato dalla macchia solare AR 4274 l’11 novembre. Attesa tempesta solare fortissima il 12 novembre. Credit: GOES/SUVI/NOAA
Il brillamento di classe X 5.1 scagliato dalla macchia solare AR 4274 l’11 novembre. Attesa tempesta solare fortissima il 12 novembre. Credit: GOES/SUVI/NOAA

Una potentissima eruzione di Classe X 5.1 è stata registrata sul Sole oggi martedì 11 novembre 2025 alle 10:04 del Tempo Coordinato Universale (UTC), le 11:04 ora italiana. Il brillamento ha scagliato direttamente contro la Terra una rapida e intensa espulsione di massa coronale (CME), che come indicato dall'astrofisico Tony Phillips sul portale specializzato in meteo spaziale spaceweather.com colpirà il nostro pianeta la sera del 12 novembre, poche ore dopo l'impatto previsto della “tempesta solare cannibale”, attesa nella notte tra l'11 e il 12. Questo scenario, spiega il dottor Phillips, “giustifica un'allerta per tempesta geomagnetica G4 per il 12 e 13 novembre”.

Le tempeste solari G4 (acute) sono appena al di sotto di quelle estreme (G5) e possono causare danni significativi a infrastrutture elettriche, satelliti e comunicazioni radio. Le radiazioni scagliate dal brillamento di classe X 5.1 (esattamente 5.16), che come spiegato dallo Space Weather Prediction Center della NOAA è stato uno dei più violenti dell'attuale ciclo solare, hanno già determinato un significativo blackout radio a onde corte sull'Africa meridionale, tuttavia l'allerta è stata estesa anche all'Europa, come specificato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nel post che potete leggere qui di seguito. Oltre all'impatto su reti elettriche e servizi satellitari, questo fenomeno geomagnetico probabilmente darà vita all'aurora boreale visibile anche dall'Italia. Ne consegue che potremmo vedere lo spettacolo di luci sia questa notte – per via della sopracitata CME cannibale – che domani sera.

Protagonista di questa intensa attività magnetica del Sole è la turbolenta macchia solare AR 4274, della quale vi stiamo già parlando da alcuni giorni. Il dottor Phillips aveva indicato che “sfida le leggi della fisica a causa della disposizione dei poli magnetici, ruotati rispetto a quanto previsto dalla legge di Hale. Questa configurazione altamente instabile ed esplosiva è alla base dei continui e violentissimi brillamenti di questi ultimi giorni, che, come spiegato dalla NASA, sono tra le esplosioni più potenti del Sistema solare, con le più forti che “possono avere un'energia pari a quella di un miliardo di bombe all'idrogeno”. Questi fenomeni, tecnicamente esplosioni di radiazioni che “coprono l'intero spettro elettromagnetico, inclusi raggi X, raggi gamma, onde radio, ultravioletti e luce visibile”, sono in grado di strappare materiale dalla corona (il caldissimo strato esterno dell'atmosfera solare) e scagliarlo nello spazio a velocità mostruose sotto forma di CME.

Quando questi flussi di plasma – particelle cariche elettricamente – e campi magnetici sono diretti verso la Terra innescano le tempeste geomagnetiche, che hanno effetti potenzialmente catastrofici sul nostro pianeta. Una tempesta estrema (G5) come quella che colpì nel 1859, passata alla storia come Evento di Carrington, avrebbe conseguenze disastrose sulla società moderna, così legata alla tecnologia. All'epoca, ad esempio, le correnti parassite diedero fuoco ai telegrafi e accesero le pile senza essere collegate; oggi, molto probabilmente, distruggerebbero moltissime infrastrutture elettriche e friggerebbero i satelliti, con danni inestimabili e blackout potenziali della durata di settimane o addirittura mesi.

Tra gli “effetti collaterali” delle tempeste geomagnetiche ci sono le aurore boreali (aurore polari nell'emisfero settentrionale), che originano dall'interazione tra il vento solare e gli atomi della ionosfera, come ossigeno e ozono. Vengono eccitati e si illuminano di bellissimi colori, dando vita agli spettacolari archi aurorali – che si dispongono lungo le linee della magnetosfera – e altri fenomeni come SAR e STEVE. Non resta che attendere le prossime ore per conoscere gli effetti della CME cannibale in arrivo stanotte e l'impatto della nuova CME la sera del 12, scagliata dal fortissimo brillamento di classe X 5.1.

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