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Violenta eruzione di classe X sul Sole: blackout e allerta per forte tempesta solare tra oggi e domani

La NOAA prevede tempeste solari tra il 10 e l’11 novembre a causa di due espulsioni di massa coronale (CME) in viaggio verso la Terra. Una è legata a un violento brillamento di classe X (1.7 o 1.8) scagliato dalla macchia solare AR 4274 domenica 9. Possibile l’aurora boreale sull’Italia.
A cura di Andrea Centini
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Il brillamento di classe X 1.7 sul Sole del 9 novembre. Credit: GOES/NOAA
Il brillamento di classe X 1.7 sul Sole del 9 novembre. Credit: GOES/NOAA

Come ampiamente previsto dagli esperti di meteo spaziale, la turbolenta e instabile macchia solare AR 4274 non si è smentita e ha sprigionato un violento brillamento quando era direttamente rivolta verso la Terra, un potente classe X 1.7 (alcuni indicano che sia un X 1.8). Il fenomeno, registrato esattamente alle 07:33 del Tempo Coordinato Universale – UTC (le 08:33 ora italiana) di domenica 9 novembre, ha innescato blackout radio e scagliato espulsioni di massa coronale (CME) verso il nostro pianeta.

Il brillamento di classe X 1.7 rilevato dalla NOAA. Credit: NOAA
Il brillamento di classe X 1.7 rilevato dalla NOAA. Credit: NOAA

L'impatto del flusso di vento solare, legato anche a un brillamento precedente meno intenso, è atteso per oggi (lunedì 10) e domani (martedì 11) in due eventi distinti. Il rischio è che si inneschino forti tempeste geomagnetiche, come indicato dal portale specializzato in meteo spaziale spaceweather.com, che ha riportato i dati dello Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA. Come sempre, innanzi a tempeste solari di intensità significativa non si può escludere la comparsa dell'aurora boreale e di fenomeni aurorali annessi (come i SAR) anche sull'Italia.

Un nuovo modello previsionale della NOAA – spiega l'astrofisico Tony Phillips che gestisce il portale – mostra due CME che colpiranno la Terra: una il 10 novembre e l'altra l'11 novembre. Il doppio colpo potrebbe innescare di classe G1 – G3 questa settimana. La seconda CME è di particolare interesse perché è derivata dalla potente eruzione solare di classe X1.8 di ieri. Il suo arrivo potrebbe portare episodi di forti tempeste”. Quando i flussi di vento solare – composto da campi magnetici e particelle cariche elettricamente (plasma) – sono più di uno, possono combinarsi e dar vita alle cosiddette CME “cannibali”, in cui l'interazione fra le varie ondate può scatenare fenomeni più violenti del previsto. È già accaduto in passato che la previsione di una tempesta geomagnetica forte (G3) si è tramutata in una G4 (acuta) o addirittura G5 (estrema), pertanto sarà necessario monitorare l'attività magnetica nelle prossime ore.

In genere le aurore boreali in Italia sono associate a tempeste G4 e a un indice Kp (che indica l'intensità dell'attività magnetica) di 7+ su una scala che arriva a 9. Chiaramente questi spettacoli di luce colorata, caratterizzati dall'interazione tra le particelle ionizzate del plasma e gli atomi presenti nella ionosfera, sono visibili solo la notte, quindi ci saranno possibilità per l'Italia solo se i flussi colpiranno la Terra nelle ore di buio.

Previsione per tempesta solare tra il 10 e l’11 novembre 2025. Credit: NOAA
Previsione per tempesta solare tra il 10 e l’11 novembre 2025. Credit: NOAA

Per quanto concerne i problemi legati al brillamento di classe X, la NOAA ha registrato blackout radio moderati e forti il 9 novembre, in particolar modo su Oceano Indiano, Africa meridionale e centro-orientale, in larga parte del Sud-Est asiatico e in parte dei Paesi dell'Oceania (compresa metà Australia), come evidenziano le mappe della NOAA che potete vedere qui di seguito.

Tempeste geomagnetiche forti possono avere effetti significativi su reti elettriche, servizi satellitari (in particolar modo navigazione GPS) e comunicazioni radio, oltre a influenzare il comportamento degli animali che sfruttano la magnetoricezione per migrare e spostarsi (ad esempio cetacei e uccelli). Ora la macchia solare AR 4274 si sta spostando verso il margine destro del disco solare, ma continua a essere minacciosa; ulteriori CME potrebbero ancora colpire la Terra nei prossimi giorni.

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