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Urano sta diventando più luminoso con l’avvicinarsi dell’estate nell’emisfero nord

Lo rivelano le immagini catturate dal telescopio spaziale Hubble: il polo nord del gigante gassoso mostra una crescente foschia ad alta quota simile allo smog sopra le nostre città.
A cura di Valeria Aiello
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Le due immagini di Urano catturate dal telescopio HUbble nel 2014 e nel 2022 / Credit: NASA, ESA, STScI, A. Simon (NASA-GSFC), MH Wong (UC Berkeley), J. DePasquale (STScI)
Le due immagini di Urano catturate dal telescopio HUbble nel 2014 e nel 2022 / Credit: NASA, ESA, STScI, A. Simon (NASA-GSFC), MH Wong (UC Berkeley), J. DePasquale (STScI)

Come sulla Terra, le stagioni cambiano anche su altri pianeti, specialmente su Urano, che impiega 84 anni per completare la sua orbita attorno al Sole, con un asse di rotazione quasi “orizzontale”, inclinato di soli otto gradi rispetto al suo piano orbitale. Da ciò ne consegue che, per circa 42 anni, gran parte di un emisfero resta completamente privo di luce solare mentre l’altro è puntato quasi direttamente verso il Sole. Ciò che però non era ancora mai stato direttamente osservato sono i cambiamenti climatici legati alle stagioni che avvengono sul lontano gigante, ma alcune immagini di Hubble hanno fornito maggiori dettagli per esaminare quanto accade.

Nel dettaglio, il confronto tra due scatti, catturati nel 2014 – sette anni dopo l’equinozio di primavera nell’emisfero settentrionale – e nel 2022, rivela che sul polo nord di Urano si è formata “una foschia fotochimica addensata, che sembra simile allo smog sopra le nostre citta” spiega l’Agenzia spaziale europea (ESA) che collabora con la NASA nelle osservazioni spaziali con Hubble.

Con l'avvicinarsi del solstizio d'estate nell'emisfero settentrionale, sul polo nord di Urano appare una foschia fotochimica addensata / Credit: NASA, ESA, STScI, A. Simon (NASA-GSFC), MH Wong (UC Berkeley), J. DePasquale (STScI)
Con l'avvicinarsi del solstizio d'estate nell'emisfero settentrionale, sul polo nord di Urano appare una foschia fotochimica addensata / Credit: NASA, ESA, STScI, A. Simon (NASA-GSFC), MH Wong (UC Berkeley), J. DePasquale (STScI)

“Diverse piccole tempeste possono essere viste vicino al confine della foschia polare – precisa l’Agenzia  europea – . Hubble ha monitorato le dimensioni e la luminosità della calotta polare nord e continua a diventare più luminosa anno dopo anno”.

Gli astronomi stanno individuando molteplici effetti – dalla circolazione atmosferica, alle proprietà delle particelle e ai processi chimici – che controllano il modo in cui la calotta polare atmosferica cambia con le stagioni. “All’equinozio di Urano, nel 2007, nessuno dei due poli era particolarmente luminoso – ha aggiunto l’ESA -. Con l'avvicinarsi del solstizio d’state settentrionale nel 2028, la calotta potrebbe diventare ancora più luminosa e sarà puntata direttamente verso la Terra, consentendo una buona visuale degli anelli e del polo nord”.

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