Uomo positivo alla peste in California, era in vacanza in un campeggio sul lago Tahoe

Un uomo è risultato positivo alla peste in California, dopo una vacanza in un campeggio nei pressi del lago Tahoe, tra le montagne della Sierra Nevada. L’infezione, probabilmente trasmessa dal morso di una pulce infetta, è stata diagnosticata dopo che l’uomo ha sviluppato sintomi compatibili con la malattia, che includono febbre, nausea, debolezza e linfonodi ingrossati.
Le autorità sanitarie della contea di El Dorado, informate del caso dal Dipartimento di Salute Pubblica della California (CDPH), stanno indagando sulla vicenda. L’uomo, attualmente in cura presso il proprio domicilio, non sarebbe comunque in pericolo di vita. “La peste è naturalmente presente in molte parti della California, inclusa la contea di El Dorado – hanno precisato i funzionari della contea in un comunicato – . È importante che le persone prendano precauzioni per sé e per i propri animali domestici quando si trovano all'aperto, soprattutto durante passeggiate, escursioni e/o campeggio in aree in cui sono presenti roditori selvatici”.
Cos’è la peste e come si trasmette
La peste è una malattia infettiva provocata dal batterio Yersinia pestis, un microrganismo che normalmente infetta i roditori ma che può essere trasmesso all’uomo principalmente attraverso il morso di pulci infette, che sono il suo vettore principale. In alternativa, l’infezione può essere contratta anche attraverso aerosol o il contatto con lesioni e fluidi corporei di animali infetti o persone positive.
In genere, le specie serbatoio sono piccoli mammiferi, come topi, ratti, scoiattoli, cani della prateria e altri roditori selvatici infetti. Anche gli animali domestici, come cani e gatti, possono portare le pulci infette in casa. I gatti, in particolare, sono altamente sensibili alla peste e possono rappresentare una minaccia diretta per l’uomo.
Nell’uomo, la peste si manifesta principalmente in tre diverse forme, di cui la peste bubbonica è la più comune, caratterizzata dallo sviluppo di bubboni (linfonodi ingrossati e dolenti). Le altre due forme sono la peste polmonare, che infetta ai polmoni, e la peste setticemica, che infetta il sangue e può causare la morte dei tessuti.
Quali sono i sintomi della peste
I sintomi della peste si manifestano generalmente entro sette giorni dal morso di una pulce o l’esposizione a un animale o un soggetto infetto, e solitamente includono febbre, brividi, mal di testa e nausea, pur variando a seconda della parte del corpo colpita dall’infezione Nei casi di peste bubbonica, associata generalmente al morso di pulci infette o il contatto con lesioni, possono svilupparsi bubboni (linfonodi ingrossati); ,nei casi di peste polmonare, legati agli aerosol di animali o persone infette, i sintomi possono includere tosse, dolore al petto e fuoriuscita di sangue attraverso la bocca (emottisi).
Nei casi invece di peste setticemica, dovuti al passaggio dell’infezione da Yersinia pestis nel circolo sanguigno, le tossine batteriche causano la coagulazione intravascolare disseminata, una pericolosa complicazione in cui si formano piccoli trombi all’interno di tutto il torrente circolatorio, che causano necrosi ischemiche nei tessuti, con emorragie nella pelle e negli organi.
Come prevenire e curare la peste
Quando diagnosticata precocemente, la peste può essere trattata efficacemente con antibiotici. La malattia può essere inoltre prevenuta con la vaccinazione, che tuttavia è ritenuta generalmente non necessaria, se non per coloro che presentano un rischio particolarmente alto di infezione.
Negli Stati Uniti, dove in media vengono segnalati sette casi di peste umana l’anno, in particolare negli Stati Uniti occidentali, le autorità sanitarie monitorano regolarmente le popolazioni di roditori nelle aree dove il batterio è endemico. Sul lago Tahoe, in particolare, da inizio anno sono stati identificati quattro roditori positivi, sebbene il precedente caso di infezione nell’uomo in questa zona risalisse al 2020.
Per evitare di contrarre la peste, le autorità suggeriscono di ridurre i potenziali habitat dei roditori, ripulendo sterpaglie, cumuli di pietre e rifiuti; e utilizzare repellenti per insetti (come il DEET) nelle aree di possibile esposizione nonché prodotti antipulci sugli animali domestici. Per chi ha animali domestici, come cani e gatti, le autorità consigliano di evitare di lasciarli liberi in aree endemiche e di non farli dormire sul proprio letto.