Una comune sostanza inquinante associata alla SLA: la preoccupante scoperta degli scienziati

Ricercatori canadesi hanno scoperto che l'anidride solforosa (SO2), uno dei più comuni inquinanti legati allo smog, è fortemente associato al rischio di Sclerosi laterale amiotrofica, meglio conosciuta con l'acronimo di SLA. Come spiegato dalla Mayo Clinic, tra le principali organizzazioni sanitarie degli Stati Uniti, si tratta di una malattia del sistema nervoso – nota anche come morbo di Lou Gehrig – che uccide i neuroni deputati al controllo muscolare di movimento, parola, deglutizione e respirazione (chiamati motoneuroni). La patologia è caratterizzata da sintomi come debolezza, difficoltà a parlare, mangiare e respirare, fino alla paralisi, man mano che le cellule muoiono. La maggior parte dei pazienti perde la vita entro tre anni dalla diagnosi della malattia neurodegenerativa; ad oggi non esiste una cura.
Per quanto concerne le cause, gli scienziati ritengono che allo sviluppo concorrano una serie di fattori: fra essi genetica, età, genere e fattori ambientali come vizio del fumo, servizio militare (come indicato dalla Mayo Clinic) ed esposizione a determinate tossine. Fino ad oggi gli studi hanno associato la SLA al biossido di azoto (NO2), anch'esso un noto inquinante dello smog, ma è la prima volta che si parla dell'anidride solforosa o biossido di zolfo, un gas tossico e solubile in acqua con un caratteristico odore (quello dei fiammiferi bruciati). Viene rilasciato dalla combustione dei combustibili fossili che contengono lo zolfo, come petrolio, gasolio e carbone, ma anche dalla lavorazione di alcuni metalli e dall'incenerimento dei rifiuti. È noto principalmente per le proprietà irritanti e gli effetti infiammatori sull'apparato respiratorio, ma alcuni studi hanno trovato anche effetti neurodegenerativi. Tuttavia, come indicato, è la prima volta che siamo innanzi a una correlazione con la SLA.
A scoprire questa associazione tra anidride solforosa (SO2) e Sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è stato un team di ricerca canadese guidato da scienziati dell'Università di Sherbrooke e del Centro di Formazione Medica del Nouveau-Brunswick, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Ufficio per la ricerca e la scienza sulla salute ambientale – Health Canada, del Centro di riabilitazione Stan Cassidy e altri istituti. I ricercatori, coordinati da Daniel Saucier e Mathieu Bélanger della Facoltà di Medicina e Scienze della Salute presso l'ateneo del Quebec, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati di centinaia di persone affette da SLA e quelli di oltre 1.000 sane, verificando i livelli di esposizione residenziale al composto chimico. In parole semplici, sono stati raccolti i dati delle centraline per il monitoraggio della qualità dell'aria e fatte verifiche su insorgenza di SLA e luogo di residenza.
Incrociando tutti i dati è emerso che a livelli più elevati di anidride solforosa corrispondeva un rischio più elevato di SLA, più nello specifico con OR = 1,23; 95% CI: 1,02–1,47. Curiosamente, non sono state trovate le associazioni col biossido di azoto emerse da altre indagini, così come per l'ozono e altri composti. Il dottor Saucier e colleghi hanno osservato che i livelli elevati di esposizione alla SO2 fortemente associati al rischio della comparsa dei sintomi (e dunque della diagnosi di SLA) avevano una durata di almeno dieci anni. Inoltre, come evidenziato dagli esperti, quando questi primi sintomi si manifestano il paziente potrebbe essere ormai in un punto di non ritorno.
“I nostri risultati supportano l'associazione tra l'esposizione a lungo termine agli inquinanti atmosferici, in particolare all'SO2 , e lo sviluppo della SLA, sostenendo la necessità di migliorare le misure di controllo dell'inquinamento atmosferico”, hanno spiegato i ricercatori nell'abstract dello studio. È doveroso sottolineare che si è trattato di uno studio di associazione, pertanto non emergono rapporti di causa-effetto tra l'esposizione all'anidride solforosa e il rischio di sviluppare la SLA, ma si tratta di una correlazione statisticamente significativa che dovrà essere indagata da studi più approfonditi. I dettagli della ricerca “Associations between long-term air pollution exposure and the development of amyotrophic lateral sclerosis: A matched case-control study” sono stati pubblicati su Environmental Research.