Un vulcano gigantesco emerge dalle nubi di Marte: la magnifica foto dell’Arsia Mons

La sonda Odyssey della NASA, in orbita attorno a Marte dall’ottobre 2001, ha scattato una splendida fotografia dell’Arsia Mons, uno dei più grandi vulcani del Pianeta Rosso. Nell’immagine, il gigante — alto ben 19 chilometri — svetta tra le nuvole di ghiaccio d’acqua che si formano nella tenue atmosfera marziana, in particolare all’alba e quando il pianeta si trova nei pressi dell’afelio, il punto della sua orbita più distante dal Sole. Lo scatto, ottenuto lo scorso 2 maggio attraverso la telecamera Thermal Emission Imaging System (THEMIS) installata sull'orbiter, è particolarmente suggestivo perché mostra l’imponente struttura che si staglia all’orizzonte, emergendo dal candido manto di nubi e dalla foschia verdastra dell’atmosfera.

Un dettaglio curioso dell’immagine è che, come spiegato dalla NASA in un comunicato stampa, gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) — se orbitassero attorno al Pianeta Rosso — vedrebbero l’Arsia Mons esattamente da questa prospettiva, dato che la sonda Odyssey si trova a una quota simile: circa 400 chilometri dalla superficie. Questa posizione orbitale è stata scelta dall’agenzia spaziale statunitense per permettere alla sonda di studiare al meglio la rarefatta atmosfera marziana — circa l’1% di quella terrestre — e i fenomeni che la caratterizzano. Ruotando l’orbiter di 90 gradi, gli ingegneri della NASA riescono anche a osservare alcune strutture superficiali, come l’Arsia Mons stesso. “L’angolazione consente agli scienziati di osservare gli strati di nubi di polvere e ghiaccio d’acqua, mentre la serie di immagini permette loro di monitorare i cambiamenti stagionali”, ha spiegato la NASA.
Si tratta di dati estremamente preziosi per gli scienziati, in grado di migliorare sensibilmente la nostra conoscenza delle condizioni meteorologiche, del ciclo dell’acqua e delle colossali tempeste di polvere che possono avvolgere gran parte del pianeta nei periodi più critici. Queste informazioni sono fondamentali anche per programmare al meglio le future missioni sulla superficie marziana, in particolare quelle con equipaggio umano, sebbene le attuali condizioni tecnologiche non siano ancora sufficienti per affrontare un viaggio così ambizioso. Senza contare che, al momento, i viaggi verso Marte sono considerati praticamente mortali per gli astronauti, a causa delle radiazioni, della perdita estrema di massa ossea e dei gravi danni ai reni (secondo un recente studio, un astronauta di ritorno da Marte avrebbe con ogni probabilità bisogno della dialisi per continuare a vivere).

Le nubi intorno all’Arsia Mons si formano quando l’aria risale lungo il pendio del vulcano e si raffredda, condensandosi in vapore acqueo ghiacciato. L’Arsia Mons fa parte del trittico dei Tharsis Montes e rappresenta il più meridionale dei tre, come mostra l’immagine soprastante. È il vulcano attorno al quale si formano con maggiore frequenza queste spettacolari coltri di nubi. Come già indicato, l’Arsia Mons è uno dei più grandi vulcani del Pianeta Rosso, in grado di far impallidire quelli terrestri. È infatti più del doppio del Mauna Loa, situato nelle isole Hawaii: è il più grande vulcano terrestre, con un’altezza di 4,2 chilometri sul livello del mare ma che arriva a oltre 9 chilometri dal fondale oceanico. Il primato di vulcano più grande del Sistema Solare spetta tuttavia all’Olympus Mons, anch’esso situato su Marte e non distante dai Monti Tharsis. Nell’immagine qui sopra si distingue infatti in alto a sinistra: è un gigante di ben 25 chilometri di altezza.