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Un farmaco contro la perdita di capelli può causare pensieri di suicidio: l’avvertimento dell’Ema

Il finasteride è un principio attivo utilizzato anche per trattare l’alopecia androgenetica, tuttavia da tempo sono noti i suoi possibili effetti collaterali sulla salute mentale. Oggi, l’Agenzia europea del medicinale (Ema) conferma tra questi il rischio di pensieri suicidi. Cosa significa per i pazienti che lo assumono.
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Finasteride è un farmaco utilizzato per trattare diverse condizioni di salute. Nello specifico, al dosaggio di 1 mg viene prescritta per contrastare l'alopecia androgenetica, quella che più comunemente chiamiamo "calvizie", ovvero la perdita di capelli dovuta a un eccesso di produzione di androgeni. A dosaggi maggiori, questo principio attivo viene anche impiegato nel trattamento dell'iperplasia prostatica benigna e del cancro alla prostata.

Come spiega in questa nota l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), i possibili effetti collaterali che questo principio attivo può avere sia sulla salute mentale che su quella sessuale sono noti da tempo. Tra quelli segnalati per il formato di 1 mg ci sono umore depresso, ansia e pensieri suicidi, ma anche disfunzione erettile o calo della libido. Tuttavia, il farmaco è rimasto in vendita, e lo sarà ancora, perché il rapporto benificio-rischio del principio attivo "è considerato favorevole nelle indicazioni autorizzate".

Cosa ha stabilito l'Ema

Tuttavia, in questi giorni il Prac (Pharmacovigilance Risk Assessment Committee), il comitato sulla sicurezza farmacologica dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) è tornato sul finasteride con un nuovo aggiornamento che conferma il rischio di pensieri legati al suicidio e spiega come segnalarlo al paziente.

Queste nuove linee guida sono il risultato di un'indagine condotta recentemente su 313 segnalazioni di ideazione suicidaria da parte di persone che assumono il farmaco. La revisione, avviata nell'ottobre 2024, ha riguardato i medicinali contenenti finasteride (e dutasteride) "a seguito di preoccupazioni – spiega l'Aifa – riguardanti l'ideazione suicidaria (pensieri suicidari) e i comportamenti suicidari".

A termine di questa indagine, il comitato di sicurezza dell'agenzia europea "ha confermato l'ideazione suicidaria (pensiero suicida) come effetto collaterale delle compresse di finasteride 1 e 5 mg", spiegando che questo effetto collaterale – di cui la frequenza non è conosciuta – è più comune soprattutto tra i pazienti che assumono le compresse da 1 mg, la formulazione indicata per il trattamento della calvizie.

Cosa significa per chi assume il farmaco

È importante però non farsi prendere da inutili allarmismi che possono rivelarsi perfino controproducenti. Questo non significa che chi assume questo farmaco deve interromperlo perché rischia il suicidio. L'agenzia europea specifica, pur a fronte di queste segnalazioni, che "i benefici dei farmaci con finasteride e dutasteride continuano a superare i loro rischi tutti gli usi approvati".

È importante però – afferma l'Ema – che il rischio di ideazione suicidaria venga indicato espressamente tra gli effetti collaterali con una scheda per il paziente inclusa nella confezione in cui, oltre a ricordare i rischi, sia indicata al paziente la "corretta linea d'azione".

La raccomandazione dell'Ema è chiara: "I pazienti che sperimentano cambiamenti di umore devono consultare un medico e, se assumono finasteride 1 mg, devono  interrompere il trattamento". Anche se si notano effetti legati alla salute sessuale, come un calo del desiderio o episodi di disfunzione erettile (anche questi già noti da temp), è necessario contattare immediatamente il proprio medico e segnalare il problema.

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