Il mistero del cerchio di impronte lasciato da un dinosauro: la scoperta grazie ai droni

I paleontologi hanno scoperto e descritto una spettacolare serie di impronte di dinosauro sauropode che forma sul terreno un cerchio quasi perfetto. La curiosa struttura è stata trovata nel sito di orme fossili di West Gold Hill a Bluff Sandstone, in Colorado (Stati Uniti), noto sin dagli anni '50 del secolo scorso, ma che solo adesso è stato caratterizzato nel dettaglio grazie all'uso dei droni. Le ragioni che hanno spinto il “collo lungo” a comportarsi in questo modo, facendo un giro su se stesso prima di proseguire sulla sua strada, quasi sicuramente non le conosceremo mai, ma le sue orme fossili offrono comunque diverse informazioni importanti. Secondo gli scienziati, infatti, è molto probabile che l'animale fosse ferito e zoppicasse, dato che tendeva a caricare il peso sulle zampe sul lato sinistro del corpo, inoltre l'“angolo di sterzata” risulta essere decisamente più stretto di quello che i biomeccanici ritenevano possibile per questi imponenti dinosauri (sebbene l'esemplare coinvolto fosse un giovane non completamente sviluppato o comunque un piccolo sauropode). La notizia di questo affascinante “percorso giurassico” arriva a pochi a pochi giorni dall'annuncio della scoperta della “riviera dei dinosauri”, un sito con oltre 16.000 impronte di dinosauro in Bolivia.
A scoprire e descrivere lo spettacolare sito di impronte circolare è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati australiani dell'Università del Queensland, che hanno collaborato coi i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di Paleontologia del Museo di Storia Naturale di San Diego (Stati Uniti), Paleo Resource Specialists, il Servizio forestale degli Stati Uniti (che ha acquistato il terreno con le impronte da un privato lo scorso anno), Dinosaur Ridge e altri. I ricercatori, coordinati dal dottor Anthony Romilio della Facoltà di Scienze dell'Ambiente dell'ateneo australiano, per mappare con cura il sito paleontologico risalente al tardo Giurassico (150 milioni di anni fa) hanno utilizzato una tecnica innovativa chiamata fotogrammetria con droni, grazie alla quale hanno ottenuto una mappa altimetrica dettagliatissima lungo l'intero percorso. Complessivamente il percorso è di 95,5 metri ed è uno dei più lunghi lasciati da un singolo dinosauro. Si riteneva fosse composto da 134 impronte, ma la nuova analisi a ridotto questo numero a 131.

Come indicato, a lasciare le impronte è stato un sauropode, un cosiddetto “collo lungo” come i brachiosauri o gli apatosauri di Jurassic Park / Jurassic World. Non è possibile determinare la specie esatta perché purtroppo le impronte non sono di buona qualità; secondo gli esperti, infatti, sono state degradate dal processo che le ha portate alla luce durante l'era glaciale. Il cerchio si è formato nel tardo Giurassico, “quando dinosauri dal collo lungo come il Diplodocus e il Camarasaurus vagavano per il Nord America”, ha spiegato il dottor Romilio in un comunicato stampa.
È interessante notare che i dinosauri sauropodi, evolvendosi, hanno spostato il baricentro del corpo più avanti, quindi le orme fossili più antiche spesso appartenevano alle zampe posteriori (perché più profonde e quindi in grado di preservarsi meglio), mentre quelle più recenti a quelle anteriori. Non sappiamo a quali zampe appartengano quelle ritrovate nel sito del Colorado, ma i passi sinistro e destro mostrano delle differenze interessanti. Ad esempio, c'è una differenza di 10 centimetri tra il lato destro e quello sinistro, inoltre il carico del peso era decisamente maggiore sulla sinistra. Ciò suggerisce che l'animale zoppicasse oppure che vi fosse una differenza sul substrato calpestato; ma le impronte meno nette su un lato, in genere, suggeriscono che si cerca di non forzare il peso, probabilmente per il dolore provocato da una ferita. “Dal punto di vista comportamentale, questi segni sono coerenti con l'evitamento del carico sul lato destro, ma rimangono speculativi (spiegazioni alternative possono includere la lateralità abituale e l'eterogeneità del substrato locale)”, hanno spiegato il dottor Romilio e colleghi nell'abstract dello studio.
L'aspetto più peculiare del sito è la forma circolare delle impronte in un tratto del percorso. L'animale si stava dirigendo verso Nord Est, poi a un certo punto ha deciso di svoltare repentinamente facendo un giro su se stesso, con un curva considerata molto stretta per l'anatomia di un sauropode. Forse è stato spaventato dall'avvistamento di un predatore oppure la sua attenzione è stata catturata da qualcosa che lo ha spinto a fare questa curiosa manovra. “Anche se non sapremo mai perché questo dinosauro si è girato su se stesso, il percorso offre un'opportunità estremamente rara di studiare come un sauropode gigante ha affrontato una curva stretta e tortuosa prima di riprendere la sua direzione di marcia originale”, ha affermato il dottor Romilio. I dettagli della ricerca “Track by Track: Revealing Sauropod Turning and Lateralised Gait at the West Gold Hill Dinosaur Tracksite (Upper Jurassic, Bluff Sandstone, Colorado)” sono stati pubblicati sulla rivista Geomatics.