Tumore del seno triplo negativo, metastasi soppresse in test di laboratorio: speranze per nuova terapia

I ricercatori sono riusciti a sopprimere le metastasi in test di laboratorio su modelli murini bloccando un processo associato alla proliferazione del cancro al seno triplo negativo o TNBC (acronimo di triple negative breast cancer), aprendo la strada per nuovi e promettenti terapie. Come spiegato dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), questo sottotipo rappresenta il 15 percento di tutti i casi di tumore del seno e in Italia colpisce circa 8.000 donne ogni anno, nella maggior parte dei casi con un'età inferiore ai 50 anni.
È una malattia aggressiva che tende a generare metastasi e difficile da trattare, alla luce del fatto che le sue cellule malate non presentano i recettori per gli estrogeni (ER) né per il progesterone (PR), inoltre non sovraesprimono la proteina HER2 (recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano). È un dettaglio particolarmente significativo dal punto di vista oncologico, poiché molti trattamenti innovativi per il cancro al seno prendono di mira proprio questi bersagli. L'aggressività, le ridotte opzioni terapeutiche e il rischio superiore di recidiva rendono il tumore del seno triplo negativo particolarmente complesso da trattare, per questo scoperte come quella appena compiuta sono estremamente importanti.
A identificare un nuovo, potenziale bersaglio terapeutico contro il cancro al seno triplo negativo e a sopprimere le metastasi in test di laboratorio è stato un team di ricerca giapponese guidato da scienziati dell'Istituto di Medicina dell'Università di Tsukuba, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti l'Istituto nazionale di scienza e tecnologia industriale avanzata e il Dipartimento di Biochimica e Biomedicina dei Sistemi – Facoltà di Medicina dell'Università Juntendo. I ricercatori, coordinati da Thuy Linh Dang Cao, Kunio Kawanishi e Mitsuyasu Kato, sono giunti alle loro conclusioni dopo essersi concentrati sulle alterazioni del microambiente tumorale (TME), che rappresentano il volano per le metastasi. Queste ultime sono gruppi di cellule del tumore primario che, per diverse ragioni, riescono a sganciarsi e a entrare nel flusso sanguigno o nel circuito linfatico, finendo per raggiungere e “attecchire” su altri organi e tessuti, fino a dar vita ai tumori secondari. Le metastasi rappresentano la principale causa di morte per cancro.
I ricercatori hanno determinato che la glicoproteina B del melanoma non metastatico (GPNMB) viene sovraespressa nelle cellule di alcuni tipi di carcinoma mammario triplo negativo, catalizzando il processo metastatico. I meccanismi molecolari alla base di questo processo, tuttavia, non sono chiari. Nel nuovo studio il professor Kato e colleghi hanno osservato che questa proteina è in grado di modificare il microambiente tumorale e “trasformare” i macrofagi, cellule fondamentali del nostro sistema immunitario che fagocitano le minacce (dai patogeni alle cellule morte o malate) e attivano le cellule T a combatterle.
La trasformazione indotta dalla proteina GPNMB rende i macrofagi inefficaci (immunosoppressivi), accelerando di fatto la crescita del tumore e la proliferazione delle metastasi. I ricercatori nipponici hanno scoperto che la proteina presente sulle cellule malate sviluppa un'alterazione a livello dell'acido sialico, che le permette di legarsi a un recettore specifico dei macrofagi chiamato Siglec-9. Questo è un passaggio fondamentale che rende i macrofagi immunosoppressivi e a favorisce lo sviluppo delle metastasi.
In appositi esperimenti con modelli murini (topi) affetti da tumori polmonari, i ricercatori hanno bloccato sia Siglec-E (la forma murina di Siglec-9) che la proteina GPNMB, osservando una soppressione delle metastasi e del microambiente tumorale. Proprio per questo gli scienziati ritengono di aver identificare un promettente bersaglio terapeutico, che potrebbe portare a nuovi farmaci in grado di contrastare le metastasi del cancro al seno triplo negativo, la cui proliferazione è agevolata da questo percorso molecolare. Chiaramente si tratta solo di studi preclinici su topi, pertanto prima di arrivare a una potenziale terapia potrebbero passare molti anni. I dettagli della ricerca “Tumor-expressed GPNMB orchestrates Siglec-9+ TAM polarization and EMT to promote metastasis in triple-negative breast cancer” sono stati pubblicati su PNAS.