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Tracce di “vita perduta” trovate nelle rocce di miliardi di anni: sono le più antiche di sempre

La loro scoperta estende l’attuale primato molecolare degli eucarioti fino a 1,6 miliardi di anni, aiutando a spiegare come si è evoluta la vita così come la conosciamo.
A cura di Valeria Aiello
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Illustrazione degli organismi eucarioti primordiali / Credit: MidJourney da TA 2023
Illustrazione degli organismi eucarioti primordiali / Credit: MidJourney da TA 2023

Un’importante scoperta, avvenuta nella formazione di Barney Creek, nel nord dell’Australia, apre uno sguardo raro e senza precedenti su un antico mondo perduto. I fossili molecolari, intrappolati negli antichi sedimenti di questa formazione, hanno una struttura chimica che suggerisce l’esistenza di forme di vita microscopica esistite miliardi di anni fa e che potrebbero essere l’ultimo antenato comune a tutti gli eucarioti moderni (LECA, Last Eukaryotic Common Ancestor), inclusi noi umani. La loro scoperta estende l’attuale primato molecolare degli eucarioti fino a 1,6 miliardi di anni e potrebbe aiutare gli scienziati a spiegare come si è evoluta la vita così come oggi la conosciamo.

Ciò significa che grazie all’identificazione di tali sostanze, note come protosteroidi, delle molecole lipidiche (steroidi) fossilizzate, gli studiosi potranno tracciare l’evoluzione di una vita sempre più complessa. “I protosteroidi – spiegano gli autori della scoperta, dettagliata in un articolo appena pubblicato su Naturerivelano un ‘biota protosterolo’ ecologicamente prominente che era diffuso e abbondante negli ambienti acquatici da almeno 1.640 a circa 800 milioni di anni fa e che probabilmente comprendeva antichi batteri produttori di protosterolo ed eucarioti del gruppo staminale con ramificazioni profonde”.

Secondo gli studiosi, guidati a Jochen Brocks dell’Australian National University (ANU), gli eucarioti moderni iniziarono ad apparire nel periodo Toniano (da 1.000 a 720 milioni di anni fa), alimentati dalla proliferazione di alghe rosse (rodofite) di circa 800 milioni di anni fa. “Questa ‘trasformazione toniana’ emerge come uno dei più profondi punti di svolta ecologica nella storia della Terra” precisano i ricercatori.

Ma come hanno fatto a trovare tali molecole nelle rocce antiche? “Abbiamo impiegato una combinazione di tecniche per convertire prima vari steroidi moderni nel loro equivalente fossilizzato; altrimenti non avremmo nemmeno saputo cosa cercare” precisa Brocks. Gli scienziati avevano trascurato queste molecole per decenni perché non conformi alle tipiche immagini di ricerca molecolare ma “una volta conosciuto il nostro obiettivo, abbiamo scoperto che dozzine di altre rocce, prelevate da corsi d’acqua vecchi di miliardi di anni in tutto il mondo, contengono molecole fossili simili”.

L’ultimo antenato comune di tutti gli eucarioti viventi potrebbe essere vissuto da 1,2 a 1,8 miliardi di anni fa – afferma Christian Hallmann del Centro di ricerca tedesco per le geoscienze (GFZ) di Potsdam e co-autore dello studio – . I suoi discendenti erano probabilmente più in grado di sopravvivere al caldo e al freddo, nonché alle radiazioni UV, così da rimpiazzare il loro parente primordiale”.

Quasi tutti gli eucarioti biosintetizzano gli steroidi, come il colesterolo prodotto dagli esseri umani e dalla maggior parte degli altri animali – ha aggiunto Benjamin Nettersheim del MARUM, Università di Brema, co-autore principale della ricerca – . A causa degli effetti potenzialmente negativi sulla salute di livelli elevati di colesterolo negli esseri umani, il colesterolo non ha la migliore reputazione dal punto di vista medico. Tuttavia, queste molecole lipidiche sono parte integrante delle membrane delle cellule eucariotiche dove aiutano a svolgere una varietà di funzioni fisiologiche”.

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