Svelate le dimensioni della cometa 3I/ATLAS: è grande come l’asteroide che uccise i dinosauri non aviani

Sono state determinate con precisione le dimensioni della cometa aliena 3I/ATLAS, il terzo oggetto interstellare mai identificato nel Sistema solare (dopo l'asteroide 1I/'Oumuamua e la cometa 21/Borisov). Secondo i calcoli degli scienziati, la "palla di ghiaccio" scoperta il 1 luglio 2025 ha un diametro di circa 11 chilometri. Ciò significa che è sensibilmente più piccola di quanto calcolato in precedenza, tenendo presente che si era stimato un diametro praticamente doppio, attorno ai 20 chilometri.
Curiosamente, il nuovo dato indica che la visitatrice aliena – cioè proveniente da un altro mondo – è grande più o meno quanto l'asteroide responsabile dell'evento di Chicxulub, quello che 66 milioni di anni fa, alla fine del Cretaceo, determinò l'estinzione dei dinosauri non aviani e, più in generale, del 75-80 percento delle specie viventi dell'epoca. Il gigantesco sasso spaziale si schiantò nell'area dell'attuale penisola dello Yucatan, affacciata sul Golfo del Messico, innescando un disastro di portata globale. Ad esempio, scatenò uno tsunami alto 1,5 chilometri e in grado di spostarsi a un velocità di circa 150 chilometri orari, secondo uno studio condotto dall'Università del Michigan. Per fare un confronto, le onde più alte generate dal terremoto di magnitudo 8.8 che ha colpito la Kamchatka il 30 luglio 2025 sono state di circa 5 metri, registrate nel distretto russo di Severo-Kurilsk. Fortunatamente, la cometa non presenta alcun rischio di impattare contro la Terra, considerando che il passaggio al perigeo, la vicinanza massima al nostro pianeta, verrà raggiunto il 19 dicembre di quest'anno a una distanza di ben 270 milioni di chilometri.

A determinare che la cometa interstellare 3I/ATLAS ha un diametro di circa 11 chilometri è stato un copioso team di ricerca internazionale, guidato da scienziati statunitensi dell'Interdisciplinary Network for Collaboration and Computing di Tucson e del Dipartimento di Astronomia e DiRAC Institute presso l'Università di Washington. I ricercatori, coordinati dal dottor Colin Orion Chandler, hanno calcolato le dimensioni della cometa grazie al nuovissimo Osservatorio Vera C. Rubin sito in Cile, di cui recentemente sono state rilasciate le prime spettacolari immagini.
Il telescopio principale ha un diametro di ben 8,4 metri ed è equipaggiato con una potentissima fotocamera da 3,2 Gigapixel, grande e pesante come una grossa automobile. Come indicato, la cometa aliena è stata scoperta il 1 luglio, tuttavia era stata già catturata nelle immagini raccolte dall'osservatorio Vera Rubin a partire dal 21 giugno, durante le attività di messa in servizio. Fortunatamente il telescopio stava analizzando proprio la porzione di cielo in cui è stata rilevata la cometa.

Incrociando i dati astrometrici, fotometrici, morfologici e di attività ottenuti da 37 distinte immagini, catturate fino al 7 luglio, i ricercatori hanno determinato che l'oggetto interstellare ha un raggio di 5,6 chilometri, con un margine di errore di + o – 0,7 chilometri. Ciò significa che si va da 9,8 a 12,6 chilometri di diametro, con una media appunto di circa 11 km. Sottolineiamo che i dettagli della ricerca “NSF-DOE Vera C. Rubin Observatory Observations of Interstellar Comet 3I/ATLAS (C/2025 N1)” sono stati pubblicati sul database ArXiv e devono essere sottoposti ancora a revisione paritaria. Ma tenendo presente la notevole sensibilità dello strumento e il fatto che è la prima volta che la cometa aliena viene analizzata da un telescopio con uno specchio primario superiore agli 8 metri, si può dire con ragionevole certezza che la misurazione delle sue dimensioni risulti piuttosto accurata.
Nei giorni scorsi l'oggetto interstellare è balzato agli onori della cronaca internazionale per vita di un'analisi un po' avventurosa e fantasiosa del famoso astrofisico Abraham Avi Loeb del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Harvard. Lo scienziato ha suggerito che la cometa 3I/ATLAS potrebbe essere un'astronave aliena, alla luce di alcune caratteristiche poco probabili della sua traiettoria e del modo in cui sta approcciando il Sistema solare. Secondo lo studioso potrebbe addirittura essere un visitatore ostile. Chiaramente si tratta solo di speculazioni e lo stesso Avi Loeb ha sottolineato che molto probabilmente siamo innanzi a una “semplice” cometa interstellare, proveniente da un altro sistema.