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Studente scopre 1,5 milioni di oggetti celesti con l’IA: l’invito al lavoro del nuovo capo della NASA

In un post su X, Jared Isaacman, nuovo amministratore della NASA, ha invitato lo studente delle superiori Matteo Paz a candidarsi per un lavoro dopo la scoperta di 1,5 milioni di oggetti celesti nei dati NEOWISE analizzati con l’IA.
A cura di Valeria Aiello
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Illustrazione della missione NEOWISE, il telescopio NASA i cui dati infrarossi sono stati analizzati dallo studente Matteo Paz per identificare nuovi oggetti celesti variabili / Credit: NASA/JPL–Caltec
Illustrazione della missione NEOWISE, il telescopio NASA i cui dati infrarossi sono stati analizzati dallo studente Matteo Paz per identificare nuovi oggetti celesti variabili / Credit: NASA/JPL–Caltec

Una scoperta che ha sorpreso la comunità scientifica internazionale, realizzata da uno studente di una scuola superiore statunitense, Matteo Paz, è tornata a fare notizia dopo un insolito intervento dei vertici della NASA sui social. In un post pubblicato su X, Jared Isaacman, nuovo amministratore dell’Agenzia spaziale statunitense, ha invitato lo studente a candidarsi per un lavoro alla NASA, commentando pubblicamente la ricerca basata sull’uso dell’intelligenza artificiale.

Nel suo lavoro, Paz ha analizzato l’enorme archivio di dati raccolti dal telescopio spaziale NEOWISE (Near-Earth Object Wide-field Infrared Survey Explorer), una missione NASA ormai conclusa, che per oltre un decennio ha monitorato il cielo nell’infrarosso. Sviluppando un algoritmo di apprendimento automatico progettato per esaminare ogni singola rilevazione nel database, lo studente è riuscito a identificare circa 1,5 milioni di oggetti celesti precedentemente non catalogati, individuati come sorgenti variabili nei dati infrarossi – come quasar, supernovae e coppie di stelle che si eclissano a vicenda.

La scoperta era stata presentata ufficialmente nell’aprile 2025 attraverso una comunicazione ufficiale del team NEOWISE ed è stata descritta in uno studio scientifico pubblicato sulla rivista peer-reviewed The Astronomical Journal. L’attenzione iniziale si era concentrata soprattutto sull’approccio metodologico: l’uso dell’intelligenza artificiale per individuare e rendere accessibili alla comunità astronomica segnali di variabilità rimasti finora inutilizzati.

L’invito al lavoro dell’amministratore NASA Jared Isaacman

A distanza di mesi, nel dicembre 2025, lo studio è tornato al centro dell’attenzione sui social network, rilanciato anche da Curiosity, un account di divulgazione scientifica molto seguito su X, che ha ripreso la ricerca come esempio dell’impatto crescente dell’IA nello studio dei fenomeni cosmici. È in questo contesto che Jared Isaacman ha deciso di intervenire direttamente, rivolgendosi allo studente con un messaggio su X:

Matteo, per favore fai domanda per lavorare alla NASA. E come bonus alla firma, ti offrirò personalmente un giro su un jet da combattimento” ha scritto il nuovo capo della NASA.

Un commento informale ma esplicito, che ha collegato una scoperta scientifica basata sull’analisi di dati d’archivio con l’IA a un riconoscimento pubblico da parte dell’Amministratore dell’Agenzia spaziale statunitense.

Come l’intelligenza artificiale ha portato alla scoperta nei dati NEOWISE

L’elemento centrale dello studio di Matteo (Matthew) Paz non è solo il numero di oggetti individuati, ma il metodo utilizzato. L’archivio della missione NEOWISE comprende centinaia di miliardi di misurazioni nell’infrarosso raccolte nel corso di oltre dieci anni, una quantità di dati che rende impraticabile un’analisi completa con strumenti tradizionali.

Per affrontare questo limite, Paz ha sviluppato un algoritmo di apprendimento automatico in grado di individuare variazioni di luminosità e pattern temporali nei dati, segnalando oggetti variabili che meritano ulteriori verifiche scientifiche.

Dallo studio all’attenzione della NASA: la risposta di Matteo Paz

Il passaggio dalla ricerca scientifica alla visibilità pubblica si è consumato nei commenti allo stesso post con cui Jared Isaacman ha richiamato l’attenzione sullo studio.

Alla proposta di candidarsi per lavorare alla NASA, accompagnata dall’offerta di un volo su un jet da combattimento come bonus simbolico, Matteo Paz ha risposto con poche parole, direttamente su X: “Dove devo firmare?”.

Una battuta asciutta, accompagnata da un grande sorriso, che ha suggellato pubblicamente l’incontro tra una scoperta nata dall’analisi dei dati NEOWISE e l’interesse manifestato dai vertici dell’Agenzia spaziale statunitense.

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