Spettacolari acrobazie dei delfini davanti a Genova: le splendide foto dell’incontro con le stenelle striate

C’è un meme piuttosto noto che circola tra gli appassionati di delfini, in cui le aspettative per un avvistamento – fatte di salti e acrobazie aeree mozzafiato – vengono puntualmente deluse, portando a casa solo scatti di qualche pinna dorsale, "gobbe" e spruzzi d’acqua. In realtà, le cose possono andare decisamente meglio, soprattutto se si parte per un’escursione di whale watching – o meglio, dolphin watching – nel posto giusto. Uno dei luoghi ideali è certamente il Santuario dei Cetacei "Pelagos", una vasta area marina protetta (circa 90.000 km²) nel Mar Mediterraneo nord-occidentale, istituita grazie alla collaborazione tra Francia, Italia e Principato di Monaco.

Da diverse città della Liguria affacciate sul Mar Ligure – Genova compresa – vengono organizzate regolarmente escursioni per l’avvistamento dei cetacei, durante le quali è possibile incontrare una o più delle otto specie che vivono stabilmente nel Mare Nostrum. Talvolta si possono osservare anche specie occasionali di mammiferi marini, come è accaduto di recente con le (sfortunate) orche e megattere entrate dall’Oceano Atlantico tramite lo Stretto di Gibilterra.

Il cetaceo più facilmente avvistabile nel Santuario Pelagos è la stenella striata (Stenella coeruleoalba), un piccolo delfino che raggiunge al massimo i 2,5 metri di lunghezza per circa 150 chilogrammi di peso. Ha un corpo slanciato e idrodinamico, con una colorazione blu-grigiastra sul dorso e bianco-rosata sul ventre. La caratteristica distintiva, da cui deriva il nome, è la presenza di striature nere che dagli occhi si allungano verso i fianchi, donandogli un aspetto ancora più aerodinamico, quasi come le strisce di una macchina da corsa.

A differenza delle stenelle striate dell’Oceano Atlantico – che abbiamo avuto la fortuna di incontrare più volte nelle acque intorno all’isola di Pico (Azzorre) – quelle del Mediterraneo mostrano un comportamento molto confidente e approfittano delle onde create dalle imbarcazioni per mettere in mostra le loro incredibili doti acrobatiche. Le fotografie che accompagnano questo articolo sono state scattate tutte a bordo della nave Rodi Jet, durante un’escursione di whale watching partita da Genova sabato 21 giugno. È stata la stessa uscita che ci ha permesso di avvistare una piccola tartaruga marina della specie Caretta caretta, che era nascosta sotto un telo di plastica, prontamente rimosso dall’equipaggio.

Durante la navigazione abbiamo incontrato tre gruppi di stenelle, uno dei quali particolarmente numeroso. In ogni caso, diversi esemplari si sono esibiti cavalcando le onde dell’imbarcazione, regalando uno spettacolo indimenticabile a tutti i presenti. I delfini – cetacei odontoceti, cioè dotati di denti – si sono lanciati in salti ed evoluzioni spettacolari, in alcuni casi raggiungendo diversi metri di altezza.

Il breaching, come lo definiscono i biologi marini, è il comportamento in cui un cetaceo emerge completamente dall’acqua. Può avere diversi significati: puro divertimento; aumento della velocità; rimozione dei parassiti grazie all’impatto con l’acqua; oppure comunicazione all’interno del gruppo (intraspecifica). I maschi, ad esempio, possono sfruttare questi salti per mostrare la propria prestanza fisica e dimostrare di essere in salute, di avere i "geni buoni". Si tratta di un vero e proprio biglietto da visita per le femmine.

Proprio questo è il periodo della riproduzione e durante l’uscita abbiamo avvistato almeno due mamme con i piccoli appena nati. La biologa marina Gabriella Motta a bordo della Rodi Jet ha spiegato che, essendo mammiferi, anche i delfini allattano, ma in modo molto diverso rispetto agli animali terrestri (anche perché i piccoli non hanno labbra per succhiare il latte).

Le femmine hanno fessure ventrali da cui spruzzano un latte denso e grasso direttamente nella bocca dei figli, che le stimolano con piccoli colpi per indicare che hanno fame. Arrotolano la lingua per accogliere e non disperdere il prezioso alimento, che garantisce loro una crescita rapida e robusta nella delicata fase iniziale della vita. In seguito, diventeranno predatori abilissimi.