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Sgorga oro dal cuore della Terra: quantità pazzesche del prezioso metallo sotto i nostri piedi

Un team di ricerca internazionale ha determinato che l’enorme deposito di oro nel nucleo della Terra non è isolato; parte del prezioso metallo, infatti, viene trasferito nel mantello e successivamente nella crosta.
A cura di Andrea Centini
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Nel nucleo della Terra, a migliaia di chilometri dalla superficie, si trova un gigantesco deposito di oro, che rappresenta il 99,999 percento di tutto quello presente sul nostro pianeta. Ciò significa che l'oro custodito nei caveau delle banche, nelle casseforti e nei depositi statali di tutti i Paesi non è che una minuscola frazione del preziosissimo metallo giallo, così influente nella tenuta dell'economia globale. Lo United States Bullion Depository sito nella base militare di Fort Knox, dove si trovano le riserve auree degli USA (si stimano oltre 4.500 tonnellate di lingotti d'oro), impallidisce letteralmente rispetto alla quantità d'oro che fluttua tra il nucleo e il mantello terrestri, sufficiente a ricoprire di mezzo metro l'intero pianeta.

Sebbene inaccessibile, perlomeno con le tecnologie attuali, questa risorsa non è confinata per sempre nel nucleo della Terra, come si riteneva sino ad oggi. Un nuovo studio, infatti, ha dimostrato che l'oro e altri metalli preziosi riescono a risalire dalle profondità del pianeta passando al mantello attraverso pennacchi di materiale; da qui, grazie a processi vulcanici e tettonica delle placche, può essere portato sino alla superficie. Quello che troviamo – magari sotto forma di pepite – e trasformiamo in oggetti dal grande valore.

A dimostrare questa risalita dell'oro dal nucleo della Terra è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati tedeschi dell'Università Georg-August di Gottinga, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Facoltà di Scienze della Terra dell'Università di Bristol, della Scuola di Geoscienze dell'Università di Edimburgo (Regno Unito) e del Dipartimento di Geologia dell'Università Colgate (Stati Uniti). I ricercatori, coordinati dal dottor Nils Messling del Dipartimento di Geochimica e Geologia degli Isotopi dell'ateneo in Germania, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto analisi approfondite su rocce vulcaniche recuperate alle isole Hawaii.

I ricercatori si sono concentrati sugli isotopi del rutenio, un altro metallo prezioso presente nel cuore della Terra. In parole molto semplici, grazie alle nuove tecnologie hanno osservato che i basalti delle isole statunitensi presentano concentrazioni dell'isotopo Rutenio 100 decisamente superiori rispetto a quello ambientale. “In combinazione con i rapporti isotopici del tungsteno (W) non radiogenico, questo è indicativo di un contributo del nucleo alle loro fonti di mantello”, spiegano gli autori dello studio. In altri termini, gli isotopi di queste rocce possono avere una sola origine: il nucleo della Terra. Da qui, attraverso pennacchi di materiale, vengono trasferiti al mantello, dove i fenomeni vulcanici e la tettonica delle placche li spostano nella crosta e infine sulla superficie terrestre, dove diventano "mattoni" delle isole oceaniche come le Hawaii e non solo.

Ricordiamo che assieme a palladio, oro, platino e rodio il rutenio fa parte degli elementi classificati come siderofili, cioè quelli che sono sprofondati nelle profondità della Terra durante la sua formazione a causa della densità e del peso superiori. I metalli pesanti come l'oro hanno infatti origine spaziale, cioè si sono formati a seguito di fenomeni violentissimi come collisioni di stelle di neutroni e supernovae (esplosioni stellari) e sono diventati elementi costituenti dei pianeti in formazione. Quindi, oltre che preziosi, questi metalli hanno anche un'origine estremamente affascinante. Ora sappiamo che l'enorme deposito d'oro nel nucleo a migliaia di chilometri sotto la superficie terrestre non è completamente isolato, ma viene trasferito agli strati superiori e sin sulla superficie attraverso vulcanismo e tettonica delle placche.

“Quando sono arrivati i primi risultati, ci siamo resi conto di aver trovato letteralmente l'oro! I nostri dati hanno confermato che il materiale del nucleo, inclusi oro e altri metalli preziosi, si sta infiltrando nel mantello terrestre sovrastante”, ha affermato con entusiasmo il dottor Messling in un comunicato stampa. Ricordiamo che anche l'impatto di asteroidi può portare oro sulla Terra. I dettagli della ricerca “Ru and W isotope systematics in ocean island basalts reveals core leakage” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature.

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