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Scoperto un misterioso virus gigante dalla coda lunghissima: cosa sappiamo su PelV-1

Scienziati dell’Università delle Hawaii hanno identificato un nuovo virus gigante, PelV-1, dotato della coda più lunga mai rilevata in una particella virale. È circa 18 volte più lunga dell’appendice tipica dei virus.
A cura di Andrea Centini
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Il virus PelV–1. Credit: Gajigan et al / bioRxiv
Il virus PelV–1. Credit: Gajigan et al / bioRxiv

I ricercatori hanno scoperto un virus gigante dalla coda enorme, la più lunga mai osservata in una particella virale. Basti sapere che PelV-1, questo il nome assegnato all'agente patogeno, ha un'appendice lunga ben 2,3 micrometri, pari a 2.300 nanometri. In genere queste appendici nei virus hanno una lunghezza di circa 130 nanometri, ciò significa che quella del virus appena identificato è quasi 18 volte più lunga del normale. Chiaramente PelV-1 non è l'unico virus noto per avere un'appendice lunga; il precedente detentore del record, P74-26, ha una coda di circa 875 nanometri, ovvero quasi tre volte più piccola del nuovo, curioso patogeno.

Particelle virali di PelV–1. Credit: Gajigan et al / bioRxiv
Particelle virali di PelV–1. Credit: Gajigan et al / bioRxiv

A scoprire e descrivere il virus dalla coda più lunga mai identificato è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Dipartimento di Oceanografia dell'Università delle Hawaii a Manoa, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centro per la ricerca e l'istruzione sull'oceanografia microbica. I ricercatori, coordinati dai dottori Andrian P. Gajigan e Grieg F. Steward, hanno scoperto PelV-1 in un campione d'acqua superficiale del vortice subtropicale del Pacifico settentrionale, una immensa corrente dell'Oceano Pacifico, diffusa tra i 30° e i 50° di latitudine Nord e che trasporta acqua calda. È intimamente connessa al problema dell'inquinamento da plastica, trasferendo molti dei detriti che danno vita alla più grande isola di plastica al mondo (Pacific Trash Vortex).

Particelle virali di PelV–1. Credit: Gajigan et al / bioRxiv
Particelle virali di PelV–1. Credit: Gajigan et al / bioRxiv

I ricercatori hanno osservato che il virus infetta specificatamente dinoflagellati appartenenti al genere Pelagodinium. Questi microorganismi unicellulari (dotati di due flagelli) fanno parte del fitoplancton marino e giocano un ruolo preziosissimo nella produzione dell'ossigeno che respiriamo, ma sono coinvolti anche in fenomeni di bioluminescenza e nell'innesco di famigerati blooming algali che rilasciano tossine. Secondo gli autori dello studio, PelV-1 utilizzerebbe la sua lunga coda per “dare la caccia” a questi minuscoli organismi planctonici, per poi inserirvi il proprio materiale genetico. Dalle immagini è stato determinato che questi virus presentano anche una seconda appendice più piccola, con una lunghezza compresa tra i 30 e i 70 nanometri. L'analisi filogenetica indica invece che PelV-1 appartiene alla famiglia dei Mesomimiviridae, virus giganti, appunto.

Particelle virali di PelV–1. Credit: Gajigan et al / bioRxiv
Particelle virali di PelV–1. Credit: Gajigan et al / bioRxiv

Nel loro genoma sono stati identificati diversi geni associati al metabolismo di amminoacidi, carboidrati e lipidi, più altri che permettono la raccolta della luce o il trasporto degli zuccheri, ma non sono note le funzioni in virus che infettano plancton marino. Poiché i dinoflagellati giocano un ruolo fondamentale nella produzione di ossigeno – il vero polmone verde della Terra è l'oceano – e nelle fioriture algali, e poiché le infezioni virali rappresentano una delle principali fonti di mortalità per il fitoplancton, conoscere le caratteristiche dei virus coinvolti può fornire informazioni preziose su come funziona un ecosistema microscopico così complesso e importante. A maggior ragione se si tiene conto che si conoscono pochi virus che infettano il plancton marino.

PelV-1, come indicato, fa parte dei cosiddetti virus giganti, la cui scoperta iniziale risale ad appena una ventina di anni fa. Ad aprile gli scienziati avevano isolato il Jyväskylävirus, il primo virus gigante rilevato in Finlandia. I dettagli della nuova ricerca “A dinoflagellate-infecting giant virus with a micron-length tail” sono stati pubblicati sul database online bioRxiv.

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