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Scoperto il dinosauro con il collo più lungo: tra testa e corpo c’erano oltre 15 metri

Il Mamenchisaurus sinocanadorum, un dinosauro vissuto oltre 160 milioni di anni fa nel territorio dell’attuale Cina, aveva un collo lunghissimo: oltre 15 metri. Nessuna specie conosciuta arriva a simili dimensioni.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Júlia d'Oliveira
Credit: Júlia d'Oliveira

Analizzando i reperti fossili di un dinosauro sauropode vissuto nel Tardo Giurassico e mettendoli a confronto con quelli di dinosauri simili, i paleontologi hanno scoperto che si tratta della specie nota con il collo più lungo in assoluto: oltre 15 metri. In pratica, tra la testa e il corpo del gigantesco rettile ci stava comodo un grosso autobus. Protagonista di questo curioso e affascinante record è il Mamenchisaurus sinocanadorum, un dinosauro vissuto circa 160 milioni di anni fa in quella che è l'attuale Cina Orientale.

A scoprire il dinosauro dal collo più lungo – perlomeno tra quelli identificati fino ad oggi – è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università Stony Brook di New York, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Sezione fossili di rettili, anfibi e uccelli del Museo di storia naturale di Londra, del Museo dei dinosauri di Zigong, dell'Accademia Cinese delle Scienze e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dal professor Andrew J. Moore, docente presso il Dipartimento di Scienze Anatomiche dell'ateneo statunitense, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto un'approfondita revisione della tassonomia del genere Mamenchisaurus, rivalutando e confrontando i reperti fossili di questi grandi sauropodi vissuti a cavallo tra la fine del Giurassico e l'inizio del Cretaceo.

Per quanto concerne il Mamenchisaurus sinocanadorum, i paleontologi ne conoscono un unico esemplare, il cosiddetto olotipo scoperto nel 1987 nella formazione cinese di Shishugou, nota per l'abbondanza di dinosauri. Di esso sono disponibili sono una manciata di reperti: due vertebre, qualche frammento del cranio e la mascella inferiore. Tanto basta per determinare che si trattava di un animale colossale, ma come hanno fatto il professor Moore e i colleghi a determinare con precisione la lunghezza del collo? Semplicemente, confrontando le sue caratteristiche anatomiche con quelle di sauropodi più completi e strettamente imparentati. Per gli studiosi è stato relativamente semplice stimare le dimensioni colossali del collo, come detto lungo oltre 15 metri.

“Tutti i sauropodi erano grandi ma i colli incredibilmente lunghi non si sono evoluti solo una volta. I mamenchisauridi sono importanti perché hanno spinto i limiti su quanto può essere lungo un collo e sono stati il primo lignaggio di sauropodi a farlo”, ha affermato l'autore principale dello studio. Per sostenere un collo così grande i sauropodi avevano degli affascinanti adattamenti anatomici, come la presenza di ossa cave, leggere e con sacche aeree che favorivano una respirazione altrimenti difficoltosa. Tutti dettagli rilevati anche nel Mamenchisaurus sinocanadorum attraverso scansioni di tomografia computerizzata (TC). In questa specie gli spazi aerei occupavano circa il 66 percento del volume delle ossa, inoltre le vertebre del collo erano associate a curiose costole cervicali simili a bastoncini; erano lunghe fino a 4 metri e garantivano la stabilità del possente animale.

“Come tutti gli altri dinosauri sauropodi, il Mamenchisaurus aveva un complesso apparato respiratorio che includeva non solo i polmoni, ma anche numerose sacche d'aria simili a palloncini”, ha affermato il coautore dello studio Paul Barrett. “Queste erano collegate ai polmoni e alla trachea, ma si diffondevano all'interno del collo, del torace e dell'addome dell'animale. Prese insieme, queste sacche d'aria avevano un volume molto maggiore dei polmoni ed entravano persino nelle ossa. Questo spazio extra avrebbe aiutato i giganteschi sauropodi a spostare il grande volume d'aria nella lunga trachea che occupava i loro straordinari colli”, ha aggiunto lo scienziato. Secondo gli autori dello studio la ridotta mobilità del collo (a causa delle costole cervicali) avrebbe favorito l'evoluzione di colli sempre più lunghi e una maggiore presenza delle sacche aeree.

Nel Mamenchisaurus sinocanadorum l'angolo del collo sarebbe stato di soli 20 – 30° rispetto al terreno, ma grazie all'eccezionale lunghezza avrebbe permesso all'animale di raggiungere agevolmente anche le cime di alberi alti 10 metri. In questo modo poteva alimentarsi dove altri dinosauri non potevano, conquistandosi una propria nicchia ecologica. Sebbene maestoso, il Mamenchisaurus sinocanadorum non poteva competere in dimensioni con il Patagotitan mayorum, un enorme sauropode del Cretaceo che aveva una lunghezza stimata di ben 37 metri, alcuni metri in più della balenottera azzurra (Balaenoptera musculus), l'animale vivente più grande al mondo. I dettagli della ricerca “Re-assessment of the Late Jurassic eusauropod Mamenchisaurus sinocanadorum Russell and Zheng, 1993, and the evolution of exceptionally long necks in mamenchisaurids” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Systematic Palaeontology.

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