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Scoperto ceppo di “super gonorrea” che resiste agli antibiotici: infettato un uomo austriaco

Un nuovo ceppo del batterio responsabile della gonorrea estremamente resistente agli antibiotici è stato scoperto in un paziente austriaco.
A cura di Andrea Centini
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Credit: wikipedia
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Un uomo austriaco è stato colpito da una “super gonorrea”, provocata da un nuovo ceppo del batterio responsabile, il Neisseria gonorrhoeae. La peculiarità di questa forma della malattia – che si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti – risiede nell'estrema resistenza agli antibiotici, considerata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fra le principali minacce alla salute pubblica. Sin dagli anni '30 del secolo scorso la gonorrea ha manifestato caratteristiche di farmaco-resistenza; ora l'OMS considera il Neisseria gonorrhoeae un patogeno ad alta priorità per il quale è necessario sviluppare nuovi antibiotici.

A descrivere il caso dell'uomo e il nuovo ceppo del batterio è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare di Vienna, che hanno collaborato con i colleghi del Centro di collaborazione dell'OMS per la gonorrea e altre malattie sessualmente trasmissibili dell'Università di Örebro (Svezia), del Dipartimento di Urologia dell'ospedale LKH Hochsteiermark e dell'Institute for Global Health dello University College London. Il calvario del cinquantenne austriaco è iniziato ad aprile, dopo essere rientrato dalla Cambogia. L'uomo cinque giorni prima aveva avuto un rapporto sessuale senza preservativo con una prostituta del posto. Al rientro a casa ha iniziato a manifestare la sintomatologia tipica della gonorrea, ovvero minzione dolorosa e perdite di fluidi uretrali (per questo viene popolarmente chiamata “scolo”).

L'uomo è stato inizialmente trattato con l'accoppiata di antibiotici azitromicina e ceftriaxone, la terapia d'elezione contro la gonorrea, tuttavia dopo due settimane, nonostante la risoluzione dei sintomi i campioni uretrali sottoposti a test PCR risultavano ancora positivi. Dal sequenziamento del batterio è emerso che si trattava di un nuovo ceppo strettamente correlato al lignaggio “OMS Q”, rilevato in una manciata di casi registrati nel Regno Unito e in Australia nel 2018 con correlazione al Sud-Est asiatico. Il ceppo si distingue per l'estrema resistenza all'azitromicina e alla resistenza al ceftriaxone. Ulteriori test hanno evidenziato che il batterio isolato nel paziente austriaco era resistente anche altri antibiotici comuni, ovvero cefixima, cefotaxime, ciprofloxacina e tetraciclina. Secondo la dottoressa Sonja Pleininger (che ha coordinato lo studio) e i colleghi si tratta di un ceppo di Neisseria gonorrhoeae ampiamente resistente ai farmaci (XDR), che potrebbe innescare malattie incurabili in assenza di nuovi ed efficaci antibiotici.

Sulla base di quanto emerso dai test di sensibilità ai vari antimicrobici i medici hanno deciso di prescrivere all'uomo una nuova terapia con amoxicillina e acido clavulanico (1 grammo) due volte al giorno per una settimana. Il secondo test di guarigione sembra essere andato a buon fine, dato che la coltura del campione uretrale è risultato negativo al batterio Neisseria gonorrhoeae. Gli autori dello studio sottolineano l'importanza della prevenzione (uso del preservativo), della diagnosi precoce e della disponibilità di trattamenti efficaci per contrastare la gonorrea. Il rischio della diffusione di ceppi altamente resistenti è significativo e si tratta di una seria minaccia per la salute pubblica. I dettagli sul nuovo ceppo sono stati riportati nella ricerca “Extensively drug-resistant (XDR) Neisseria gonorrhoeae causing possible gonorrhoea treatment failure with ceftriaxone plus azithromycin in Austria, April 2022” pubblicata sulla rivista scientifica Eurosurveillance.

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