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Scoperte nuove fuoriuscite di metano nei fondali oceanici: “Sta cambiando davanti ai nostri occhi”

Nei fondali dell’oceano in Antartide i ricercatori hanno scoperto di dozzine di nuove emissioni di metano, uno dei gas serra più efficaci nel trattenere il calore. Ora il timore è che questo fenomeno possa rappresentare un nuovo fattore nel cambiamento climatico.
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Sul fondale marino dell'Antartide si sta verificando un fenomeno nuovo: da qualche anno si stanno moltiplicando i punti da cui fuoriesce il metano  intrappolato sotto i fondali marini. Si tratta di un fenomeno in rapida crescita i cui effetti,  sebbene non siano ancora noti, potrebbero peggiorare il riscaldamento climatico. Il metano è infatti uno dei gas serra che più contribuiscono al riscaldamento climatico. Basti pensare che rispetto all'anidride carbonica, il gas serra più presente in atmosfera, il metano ha una capacità di trattenere il calore 80 volte superiore alla CO₂ nei primi venti anni.

Preoccupati dal ritmo sostenuto con cui questi nuovi punti di emissioni di metano stanno aumentando nei fondali oceanici antartici, alcuni ricercatori del National Institute of Water and Atmospheric Research (Niwa), uno dei più importanti centri di ricerca marina della Nuova Zelanda, hanno deciso di approfondire meglio cosa siano queste emissioni di metano e da dove provengano. Ne hanno discusso in un articolo pubblicato su Nature Communication.

Cosa sono queste fuoriuscite di metano

Si tratta di sottili crepe – in inglese il termine tecnico è "seep", letteralmente "fuoriuscita", "infiltrazione" – nel fondale marino "attraverso cui – spiegano i ricercatori del Niwa – il metano e altre sostanze chimiche fuoriescono dai serbatoi sotto il fondo marino e si dissolvono nell'acqua, spesso generando flussi di bolle che si estendono fino in superficie".

In questo studio i ricercatori si sono concentrati sulle numerose fuoriuscite di metano emerse negli ultimi anni sul fondale del Mare di Ross, che bagna le coste dell'Antartide. L'interesse verso questo fenomeno – ha spiegato la dottoressa Sarah Seabrook, biogeochimica del Niwa a capo dello studio – è stato alimentato anche dal fatto che qualcosa di simile sta accadendo anche nei fondali dell'Artico.

La missione del Niwa è iniziata l'anno scorso. Nei pressi di Capo Evans, un promontorio roccioso nella parte occidentale dell'isola di Ross, erano state segnalate delle bolle di gas in una piccola area del Mare di Ross. Con un sistema di veicoli subacquei a comando remoto, i ricercatori hanno esplorato l'oceano sottostante le lastre di ghiaccio nella speranza di rintracciare il punto da cui proveniva l'emissione di metano responsabile delle bolle.

Come si sono formate

Ma invece di trovarne una sola, i ricercatori ne hanno individuate a dozzine, che secondo i ricercatori si sarebbero formate di recente. Nonostante infatti si tratti di aree monitorate per decenni, queste fuoriuscite di metano non erano mai state rilevate finora. Ora invece sembrano essere diventate un fenomeno "comune nella regione".

Come e perché si siano formate non è ancora chiaro, ma – si legge nello studio – "processi simili nell'Artico sono stati attribuiti al cambiamento criosferico guidato dal clima", ovvero i cambiamenti che l'evoluzione del clima ha causato nella criosfera, l'insieme dei ghiacci della Terra.

Ora i ricercatori temono che questo fenomeno, considerato il "ritmo notevole" con cui si sta verificando, potrà innescare a sua volta un effetto sul riscaldamento climatico. "Se queste emissioni di metano – spiega Seabrook – continuano ad emergere nelle aree in cui stiamo lavorando, ci chiediamo come potrebbe diventare l'ambiente costiero poco profondo dell'Antartide tra cinque o dieci anni. Questo sistema sta cambiando rapidamente davanti ai nostri occhi da un anno all'altro". Questo fenomeno inoltre potrebbe avere effetti non solo sull'Antartide, ma sull'intero Pianeta: i ricercatori temono infatti che queste fuoriuscite dal fondale marino causino un rapido trasferimento di metano nell'atmosfera, diventando un nuovo fattore nel cambiamento climatico finora mai preso in considerazione.

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