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Rischio fratture e traumi cerebrali per chi porta il cane al guinzaglio: donne e anziani più esposti

Tra il 2001 e il 2020 negli Stati Uniti quasi mezzo milione di persone si è presentato al pronto soccorso per lesioni legate alle passeggiate col cane al guinzaglio. Fratture alle dita, traumi cranici e distorsioni alla spalla le più frequenti. Il 75 percento dei casi riguarda donne.
A cura di Andrea Centini
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Portare il cane al guinzaglio per una passeggiata all'aperto è un'attività particolarmente salutare, tanto da essere raccomandata da medici e psichiatri; del resto aumenta il benessere fisico e mentale tanto dell'animale quanto del suo amico umano. Tuttavia non è un'attività esente da potenziali pericoli. Come dimostrato da un nuovo studio, infatti, portare il cane al guinzaglio determina un rischio da non sottovalutare di fratture, traumi cerebrali, distorsioni e altre condizioni mediche più o meno severe. Le probabilità di avere uno di questi incidenti sono sensibilmente più elevate per le donne e, più in generale, per gli adulti con un'età superiore ai 65 anni, verosimilmente a causa della forza minore (in media) nel “tenere a bada” Fido.

A dimostrare che portare il cane al guinzaglio aumenta il rischio di visite al pronto soccorso per traumi cerebrali, fratture e altre condizioni cliniche è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati della Scuola di Medicina dell'Università Johns Hopkins, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Chirurgia Ortopedica e il Dipartimento di comportamento, salute e società della Scuola di Salute Pubblica “Bloomberg”. I ricercatori, coordinati da professor Ridge Maxson, specialista in clinica dell'ateneo di Baltimora, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto un'analisi retrospettiva sui dati del database del National Electronic Injury Surveillance System (NEISS), identificando i casi di adulti con età uguale o superiore ai 18 anni che si sono recati al pronto soccorso a seguito di lesioni causate da cadute e “strappi” legate alla gestione di un cane al guinzaglio. È stato valutato un arco temporale di 20 anni, dal 2001 al 2020.

Durante il periodo preso in esame il professor Maxson e i colleghi hanno determinato che quasi mezzo milione di adulti (422.659 per la precisione) è stato trattato al pronto soccorso a causa di una lesione provocata dalla conduzione di un cane al guinzaglio. La maggior parte dei pazienti era composto donne, pari al 75 percento del totale, mentre la seconda categoria più coinvolta (47 percento) era composta da adulti tra i 40 e i 64 anni, con un'età media di 53 anni. Le ferite erano più comuni nella parte superiore del corpo (51 percento), provocate dopo una caduta a terra per un tiro vigoroso da parte del cane o per essere inciampati nel cavo del guinzaglio stesso, che come ben sanno i proprietari tende ad aggrovigliarsi tra cespugli, panchine e altri ostacoli. Le tre lesioni più comuni erano le fratture alle dita (6,9 percento), il trauma cranico (5,6 percento) e la distorsione o lo stiramento della spalla (5,1 percento). Per quanto concerne le lesioni cerebrali traumatiche (TBI) si trattava di commozioni cerebrali e lesioni craniche interne non concussive, “che possono includere contusione cerebrale (un livido del tessuto cerebrale), ematoma epidurale (sanguinamento sopra la membrana esterna del cervello) o ematoma subdurale (sanguinamento sotto la membrana esterna del cervello)”, come spiegato in un comunicato stampa dagli scienziati. I TBI erano più frequenti nelle persone più anziane, mentre le fratture lo erano nelle donne (50 percento di probabilità in più rispetto agli uomini) e in generale negli over 65.

Tra il 2001 e il 2020 il numero di incidenti provocati annualmente dalle passeggiate col cane al guinzaglio sono “più che quadruplicati”, un dato verosimilmente legato al maggior numero di cani adottati negli ultimi anni, soprattutto durante il periodo più buio della pandemia di COVID-19. Secondo gli autori dello studio anche la promozione del “dog walking” come attività fisica potrebbe aver avuto un impatto; non a caso gli elementi positivi sono stati evidenziati da molteplici ricerche. Alla luce dei rischi da non sottovalutare quando si conduce il proprio amico a quattro zampe, gli autori dello studio sottolineano l'importanza di informare i proprietari dei potenziali rischi. “I medici dovrebbero essere consapevoli di questi rischi e trasmetterli ai pazienti, in particolare alle donne e agli anziani. Incoraggiamo i medici a controllare la proprietà di animali domestici, valutare il rischio di fratture e cadute e discutere le pratiche sicure di conduzione del cane durante le regolari visite per questi gruppi vulnerabili. Nonostante i nostri risultati, incoraggiamo fortemente anche le persone a tenere al guinzaglio i propri cani ovunque sia legalmente richiesto”, ha chiosato il professor Edward McFarland, direttore della divisione di chirurgia della spalla e del gomito presso la Johns Hopkins Medicine. I dettagli della ricerca “Epidemiology of Dog Walking-Related Injuries Among Adults Presenting to U.S. Emergency Departments, 2001-2020” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Medicine & Science in Sports & Exercise.

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