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Rischiamo una violenta tempesta geomagnetica a causa di una macchia solare puntata verso la Terra

La macchia solare AR3089, puntata verso di noi, ha sviluppato un intenso campo magnetico e ora potrebbe sprigionare brillamenti di classe X. Quali sono i rischi.
A cura di Andrea Centini
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C'è un rischio del 5 percento che nei prossimi tre giorni una gigantesca macchia solare orientata verso la Terra possa dar vita a un potentissimo brillamento di classe X, una colossale espulsione / eruzione di materiale dalla fotosfera di portata energetica mostruosa, pari a decine o centinaia di milioni di bombe atomiche. L'evento innescherebbe un flusso di vento solare talmente violento da poter innescare una tempesta geomagnetica sulla Terra in grado di mettere in ginocchio le infrastrutture legate all'energia elettrica, comunicazioni satellitari e internet. Secondo gli esperti a causa di eventi come questo rischiamo letteralmente di ripiombare nel Medioevo per settimane o addirittura mesi. Al momento, fortunatamente il rischio è molto basso, ma non è trascurabile e la macchia solare in questione – chiamata AR3089 – è vista un po' come una pistola puntata contro di noi.

Ad annunciare nell'ultimo bollettino il potenziale rischio di tempesta geomagnetica pericolosa per la Terra è stato lo Space Weather Prediction Center della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), agenzia federale statunitense che si occupa dello studio degli oceani, dell'atmosfera e dei fenomeni meteorologici spaziali. Il comportamento della macchia solare – una grande regione fredda e ad intensa attività magnetica della superficie della stella – viene tenuto sotto stretta osservazione dagli esperti da settimane, soprattutto da quando è orientata verso il nostro pianeta e ha cominciato a crescere significativamente in dimensioni. Come specificato dal dottor Tony Phillips – ex astronomo della NASA – al portale specializzato SpaceWeather.com, AR3089 ha sviluppato un potente campo magnetico di classe delta “che contiene energia sufficiente per scatenare i brillamenti solari di classe X”.

I brillamenti solari, che si determinano quando viene rilasciata improvvisamente energia dalle linee di riconnessione del campo magnetico solare, si suddividono in ordine di potenza dalla classe A (la più debole) alla classe X, la più potente. Le classi intermedie sono B, C ed M. Ciascuna di questa categoria si suddivide in nove sotto-categorie (di base da 1 a 9) con una crescita lineare dell'energia rilasciata. Il brillamento più energetico mai registrato è stato un X45, sprigionatosi il 4 novembre del 2003. Un mostro del genere avrebbe causato non pochi problemi, se fosse stato orientato verso la Terra. Ora, come indicato, la suddetta macchia solare punta proprio contro il nostro pianeta; qualora dovesse innescare un brillamento di classe X c'è il rischio concreto di una potente tempesta geomagnetica. Per domenica 4 settembre, come indicato da SpaceWeather.com, si attende ad esempio una tempesta di classe G2, di livello moderato, il secondo su una scala di 5. Una tempesta di questo tipo può provocare problemi ai sistemi di alta tensione alle elevate altitudini e danneggiarne i trasformatori (nel caso durasse a lungo), ma anche problemi all'orientamento orbitale dei satelliti, problemi di comunicazioni radio / navigazione e aurore polari visibili fino a New York.

Un brillamento di classe X può scatenare una tempesta geomagnetica G5 che avrebbe conseguenze catastrofiche su un mondo ipertecnologico e iperconnesso come il nostro. Nel 1859, durante il famigerato evento di Carrington scatenato proprio da un bagliore di questo tipo, presero fuoco i telegrafi – il sistema di comunicazione dell'epoca – e furono viste aurore a Roma e alle Hawaii. Oggi i danni di un evento simile sarebbero catastrofici, incalcolabili. Ecco perché gli scienziati monitorano costantemente il Sole, che negli ultimi mesi ha dimostrato di essere piuttosto irrequieto. Del resto si sta indirizzando verso il picco massimo (atteso per luglio 2025) del suo ciclo di undici anni, nel quale si intensifica in modo significativo l'attività magnetica che è alla base di questi fenomeni potenzialmente pericolosi.

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