video suggerito
video suggerito

Questi pesci del Giurassico tendevano a morire nello stesso assurdo (e atroce) modo

Due paleontologi tedeschi hanno determinato che i pesci Tharsis, vissuti nel Giurassico superiore, morivano spesso nello stesso assurdo modo a causa di molluschi cefalopodi conosciuti come belemniti. Ecco cosa è stato scoperto dall’analisi dei fossili ritrovati nella formazione di Solnhofen.
A cura di Andrea Centini
6 CONDIVISIONI
I fossili dei pesci Tharsis del Giuriassico. Credit: Ebert & Kölbl–Ebert/Scientific Report
I fossili dei pesci Tharsis del Giuriassico. Credit: Ebert & Kölbl–Ebert/Scientific Report

L'analisi approfondita dei fossili di pesci rinvenuti in una famosa e importantissima formazione del Giurassico in Germania ha fatto emergere un dettaglio sorprendente: molti di questi animali, oggi estinti, avevano la tendenza a morire nello stesso, assurdo modo. I paleontologi, infatti, ne hanno trovati tanti con la conchiglia appuntita di un mollusco cefalopode preistorico (simile a un calamaro) conficcata tra bocca e le branchie, che li ha condannati a un atroce morte per soffocamento. È quanto emerso da un affascinante studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports.

Apparentemente sembra la classica “fine per ingordigia”, come avviene anche ai giorni nostri per molti cormorani, uccelli ghiotti di pesce che spesso muoiono con una preda nel gozzo troppo grossa per essere tirata giù. Tuttavia nel caso specifico gli scienziati suggeriscono una storia differente. Questi pesci del Giurassico superiore – vissuti circa 150 milioni di anni fa e conosciuti come Tharsis – non erano infatti predatori dei sopracitati cefalopodi, le belemniti; avevano al massimo le dimensioni di una grossa sardina (circa 25 cm) e si nutrivano fondamentalmente di piccoli crostacei, larve e altra fauna appartenente al plancton.

Secondo gli scienziati, i Tharsis non disprezzavano nemmeno di cibarsi di tessuti molli in decomposizione galleggianti, che venivano risucchiati nell'apparato buccale. Le belemniti, che avevano una conchiglia composta da tre elementi (proostraco, fragmocono e il rostro in calcite), quando morivano tendevano a galleggiare per i gas che si formavano al loro interno durante decomposizione; non a caso molti di essi sono stati trovati fossilizzati assieme ad altri molluschi che si nutrivano dei loro resti.

Credit: Ebert & Kölbl–Ebert/Scientific Report
Credit: Ebert & Kölbl–Ebert/Scientific Report

Gli esperti sostengono che, mentre erano a galla, le conchiglie delle belemniti potevano essere risucchiate accidentalmente dai Tharsis, attratti da un pasto facile; all'improvviso si trovavano con un oggetto durissimo e acuminato nella bocca, da cui non riuscivano a liberarsi nemmeno facendolo passare attraverso le branchie. Ciò li condannava a una brutta fine per asfissia. "A quanto pare, questi pesci microcarnivori avevano l'abitudine di succhiare i resti di tessuti molli in decomposizione o di crescite eccessive come alghe o batteri da oggetti galleggianti, ma quando un rostro di belemnite galleggiante dalla forma aerodinamica veniva accidentalmente risucchiato nella loro bocca, non erano più in grado di liberarsi di questi oggetti mortali", hanno spiegato gli autori della ricerca nell'abstract. "In tutti i casi documentati, i pesci venivano trovati col fragmocono nella bocca e il rostro appuntito al di là delle branchie". Questi incidenti fatali erano molto comuni, come evidenziano i diversi resti fossili in queste condizioni. Ricordiamo che nel Giurassico Superiore dove oggi si trova la Baviera c'era un lussureggiante arcipelago tropicale, che pullulava di vita marina.

Credit: Ebert & Kölbl–Ebert/Scientific Report
Credit: Ebert & Kölbl–Ebert/Scientific Report

A svelare l'assurda morte dei pesci giurassici sono stati i due ricercatori tedeschi Martin Ebert e Martina Kölbl-Ebert del Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Monaco Ludwig-Maximilians. I due ricercatori si sono concentrati sui fossili rivenuti nella formazione conosciuta come “calcare di Solnhofen” o “Plattenkalk di Solnhofen”, una delle più importanti al mondo dal punto di vista paleontologico. Questa formazione geologica, sita nell'omonimo comune della Baviera, è una Konservat-Lagerstätte, un termine tecnico per definire un giacimento nel quale i fossili sono talmente ben conservati che è addirittura possibile trovare le tracce dei tessuti molli. Proprio dalle cave nei pressi di Solnhofen sono stati rilevati i fossili del famosissimo Archaeopteryx, un dinosauro dall'aspetto simile agli uccelli moderni (anch'essi formalmente dinosauri).

I Tharsis sono pesci preistorici rivenuti solo in formazioni giurassiche, mentre le belemniti sono sopravvissute per diverse epoche geologiche, dal Paleozoico fino alla fine del Cretaceo, circa 66 milioni di anni fa. Di fatto questi molluschi cefalopodi sono altre vittime dell'asteroide legato all'evento di Chicxulub, che determinò l'estinzione dei dinosauri non aviani e del 75 percento delle specie animali viventi all'epoca. È curioso sapere che le conchiglie di questi molluschi simili ai moderni calamari rappresentavano una minaccia significativa per i piccoli pesci preistorici. I dettagli della ricerca “Jurassic fish choking on floating belemnites” sono stati pubblicati su Scientific Reports.

6 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views