Queste rocce striate trovate in Canada sono le più antiche della Terra: hanno un’età incredibile

Nel territorio del Nunavik, dove vivono gli Inuit del Quebec canadese, gli scienziati hanno scoperto le rocce più antiche della Terra. Secondo i calcoli effettuati con due sofisticati metodi di datazione, infatti, per le rocce della “Cintura di Pietra Verde di Nuvvuagittuq” site nel Canada nord-orientale è stata confermata un'età di ben 4,16 miliardi di anni. Ciò significa che risalgono all'Adeano, il primo degli eoni della storia geologica della Terra, iniziato circa 4,57 miliardi di anni fa – subito dopo la formazione del nostro pianeta – e terminato 4,03 miliardi di anni fa. A rendere questa scoperta ancor più intrigante, il fatto che quelle analizzate sono rocce intrusive; ciò significa che i basalti vulcanici che le circondano sono ancora più antichi.
A determinare che le rocce della Cintura di Pietra Verde di Nuvvuagittuq in Quebec sono le più antiche della Terra è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati canadesi del Centro di Geoscienze di Ottawa-Carleton dell'Università di Ottawa, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Laboratorio Magmi e Vulcani dell'Università Clermont Auvergne (Francia), del Centre national de la recherche scientifique (CNRS) e dell'Università Carleton. I ricercatori, coordinati da Jonathan O'Neil e Christian Sole del Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'ateneo canadese, studiano queste rocce site nei pressi del comune di Inukjuak sin dal 2017. Precedenti indagini avevano già rivelato un'età straordinaria fino a 4,3 miliardi di anni, tuttavia i risultati furono considerati controversi e non confermabili, per questo gli scienziati hanno deciso di condurre ulteriori e più approfondite indagini con altre tecniche di datazione.

O'Neil e colleghi si sono concentrati su rocce metamorfiche derivate dai gabbri conosciute come metagabbri; si tratta di peculiari rocce mafiche e intrusive contenenti elementi come plagioclasio e pirosseni. Si formano nel cuore della crosta terrestre e possono riaffiorare durante i fenomeni vulcanici. Come spiegato dal Parco del Beigua, in Italia possiamo osservare dei metagabbri chiari nel comune di Varazze, in Liguria, dove rappresentano residui dell'epoca in cui i supercontinente Gondwana e Laurasia erano bagnati dall'antico oceano Tetide (Tethys). Nella Cintura di Pietra Verde di Nuvvuagittuq sono presenti dei metagabbri che formano delle spettacolari striature chiare su rocce più scure. I campioni raccolti nel 2017 sono stati sottoposti a datazioni con i metodi piombo-uranio e samario-neodimio, che in entrambi i casi hanno indicato un'età di 4,16 miliardi di anni.
Ciò che rende straordinario questo luogo è il fatto che risulta molto difficile che rocce della crosta risalenti a un periodo così antico possano sopravvivere fino ai giorni nostri. La Terra, infatti, come spiegato da O'Neil e colleghi, “ha l'abitudine di rinnovare la sua crosta attraverso la fusione e la ricristallizzazione, cancellando così gran parte della sua storia primordiale”. Si tratta dunque di preziosissimi superstiti che riflettono la composizione della Terra primordiale, prima che emergessero i primi organismi viventi. Ciò può essere d'aiuto anche per cercare potenziali mondi abitabili altrove nell'Universo, dato che la composizione della Terra gioca un ruolo fondamentale nel permettere la vita. “Comprendere queste rocce significa risalire alle origini stesse del nostro pianeta. Questo ci permette di capire meglio come si sono formati i primi continenti e di ricostruire l'ambiente da cui la vita potrebbe essere emersa”, ha chiosato O'Neil in un comunicato stampa. I dettagli della ricerca “Evidence for Hadean mafic intrusions in the Nuvvuagittuq Greenstone Belt, Canada” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Science.