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Quanto bisogna arricchire l’uranio prima di avere un bomba nucleare

L’arricchimento dell’uranio è il processo attraverso cui viene aumenta la concentrazione dell’isotopo 235 presente nell’uranio naturale. Ma in base alla concertazione raggiunte gli obiettivi cambiano. Il processo di arricchimento dell’uranio è uno dei punti cardine del conflitto tra Israele e Iran.
Intervista a Marco Enrico Ricotti
Docente di Ingegneria nucleare al Politecnico di Milano
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Da quando, nella notte di giovedì 13, Israele ha attaccato l'Iran con l'obiettivo mirato di colpire le sue basi nucleari, gli occhi del mondo sono puntati tutti lì: la risposta di Teheran non si è fatta attendere e in questi giorni le continue immagini degli attacchi incrociati fanno temere per il peggio, mentre il numero delle vittime continua a salire. Come avevamo spiegato in questo approfondimento, Israele stesso aveva apertamente dichiarato che l'obiettivo di quell'operazione era colpire il cuore del programma nucleare iraniano.

D'altronde, proprio qualche ora prima dell'attacco di Israele, l'Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) aveva espresso forti preoccupazioni per la scarsa trasparenza di Teheran in merito alla sua attività nucleare. Il punto è che, sebbene l'Iran abbia sempre detto di volere il nucleare per scopi civili – come la produzione di energia – secondo l'Aiea l'Iran avrebbe superato la percentuale di arricchimento dell'uranio ben oltre la soglia stabilita  per gli scopi civili. Nelle ultime ore, specifichiamo, il capo dell'Aiea Rafael Grossi ha voluto chiarire la posizione dell'agenzia: "Quello che abbiamo detto e riferito è che non avevamo alcuna prova di uno sforzo sistematico per arrivare a un'arma nucleare".

Ora, chi conosce poco e nulla di nucleare potrebbe iniziare a essere un po' confuso. Il punto è che il processo per ottenere l'energia nucleare e quello per produrre armi nucleari è lo stesso, la differenza sta nella soglia di arricchimento dell'uranio. Per questo motivo Fanpage.it ha contattato il professore Marco Enrico Ricotti, docente di Ingegneria nucleare al Politecnico di Milano.

Partiamo dalle basi: cosa significa arricchimento dell'uranio?

Per spiegarla in modo molto semplice, l'uranio è un elemento presente in natura, lo abbiamo anche nel giardino di casa nostra. Ma ovviamente in concentrazioni molto basse: diciamo che tre parti per milione della terra che abbiamo in mano contengono uranio.

È lo stesso che viene utilizzato a scopi energetici o militari?

Sì, ma bisogna fare una precisazione. L'uranio naturale, quello che si trova nella terra, è composto da due isotopi, ovvero da due nuclei di uranio differenti solo per il numero di neutroni. Entrambi hanno 92 protoni, ma hanno un numero leggermente diverso di neutroni, tanto che per il primo isotopo la somma di neutroni e protoni è 235, per il secondo è 238. Soltanto il primo, l'uranio 235, è il vero combustibile dei reattori nucleari.

Perché è necessario arricchire l'uranio?

Perché, in realtà, l'uranio naturale è composto per il 99% da uranio pesante (uranio 238), mentre l'uranio 235 rappresenta una percentuale minima, meno dell'1%, lo 0,7%. Quindi, quando bruciamo uranio in un reattore nucleare, in realtà bruciamo solo l'uranio 235, l'isotopo più leggero e l'unico interessante come combustibile. Ma i reattori nucleari funzionano meglio se il combustibile è un po' più arricchito, cioè se c'è un po' più di uranio 235 nella miscela. Per questo motivo l'uranio viene arricchito, che significa in sostanza aumentare la concentrazione di uranio 235.

Quali sono le soglie di arricchimento e per quali scopi sono state introdotte?

In genere, nei reattori a scopi energetici, la concentrazione dell'isotopo 235 viene aumentata dallo 0,7% al 3-5%. Non di più. Questo arricchimento è sufficiente per far funzionare i reattori nucleari civili. Invece, per gli ordigni militari serve una concentrazione molto più elevata, anche fino al 90 – 99%. Praticamente per sviluppare una bomba nucleare serve quasi tutto uranio 235.

Perché l'Aiea ha accusato l'Iran di aver violato il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP)?

Inizialmente gli iraniani hanno iniziato ad arricchire il loro uranio, dichiarando che lo stavano facendo per scopi civili, quindi per dotarsi di reattori nucleari per la produzione di energia elettrica. Per fare questo, però, abbiamo visto che la soglia è entro il 5%, loro invece l'hanno superata andando oltre anche la soglia strategica del 20% e poi sono arrivati perfino a un arricchimento del 60%. A questo punto, passare dal 60% al 90% e produrre armi nucleari non è così difficile.

Cosa significa soglia strategica?

Per evitare il rischio di proliferazione nucleare, è stata stabilita questa soglia internazionale per cui si deve rimane al sei sotto di una concentrazione massima di uranio 235 del 20%. Se questa soglia viene superata, l'uranio viene considerato strategico e quindi sottoposto ai controlli dell'Aiea. Normalmente, i reattori nucleari per scopi civili non vanno oltre il 5%, in rari casi si arriva al 19%. Ma tutti i Paesi che hanno aderito al TNP non possono superare la soglia del 20%. L'Iran è uno di questi.

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