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Quando è nato Gesù e perché il Natale si festeggia il 25 dicembre

Il giorno e l’anno di nascita di Gesù, a lungo oggetto di dibattito tra storici e studiosi, non sono riportate esplicitamente dai Vangeli né da altre fonti del tempo. La datazione della Stella di Betlemme potrebbe però consentire di determinarli con maggiore precisione.
A cura di Valeria Aiello
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Gerard van Honthorst, L’adorazione dei Magi, 1622, Colonia
Gerard van Honthorst, L’adorazione dei Magi, 1622, Colonia

Probabilmente tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo chiesti quale sia la vera data di nascita (giorno e anno) di Gesù e perché i cristiani di tutto il mondo celebrano il 25 dicembre come ricorrenza annuale della Natività. Il calendario moderno conta gli anni a partire dalla sua nascita, eppure ciò che oggi ci sembra scontato non lo è affatto per storici e studiosi — anche cristiani — che discutono da tempo su questa questione.

La tradizionale datazione della nascita di Gesù nell’anno 1 a.C. deriva infatti da un errore compiuto nel VI secolo dal monaco Dionigi il Piccolo, che collocò l’evento nell’anno 753 dalla fondazione di Roma. Anche il giorno non ha alcuna attendibilità storica: il 25 dicembre fu scelto solo nel IV secolo, intorno al 300 d.C., con la trasformazione della tradizionale festa romana del “Sole vittorioso” in quella cristiana della “Nascita di Cristo”.

In che anno è davvero nato Gesù

Le uniche fonti che riferiscono della nascita di Cristo sono i Vangeli di Matteo e Luca che, pur concordando sulle profezie dell’Antico Testamento (la nascita di Gesù a Betlemme da una vergine), non riportano esplicitamente il giorno e la data della sua nascita.

Matteo riferisce che Gesù nacque “nei giorni del re Erode il Grande”, che regnò presumibilmente tra il 37 a.C. e il 4 a.C. Luca riporta invece di un censimento indetto da Augusto, nei giorni immediatamente precedenti la nascita di Gesù, specificando che a quel tempo era “governante la Siria Quirinio”, che fu governatore vero e proprio della Siria dal 6 d.C., il che è apparentemente incompatibile con l’indicazione del regno di Erode, morto almeno 10 anni prima.

In altre parole, sulla base del testo di Matteo, la nascita di Gesù andrebbe collocata qualche anno prima della morte di Erode (4 a.C.), mentre sulla base dell’accenno al censimento indetto da Augusto, sarebbe invece avvenuta dopo il 6 d.C.

La maggioranza degli storici tende però a ritenere che l’anno di nascita sia realisticamente compreso tra il 7 e il 4 a.C., osservando che Luca – che spesso risulta essere uno storico non affidabile – possa aver confuso il periodo del censimento, anticipandolo alla nascita di Gesù.

La Stella di Betlemme che guidò i Re Magi

La datazione della Stella di Betlemme, la luce vista dai Magi e tradizionalmente chiamata “stella cometa”, consentirebbe però di determinare con maggiore precisione l’anno e forse anche il giorno della nascita di Gesù. Confrontando la descrizione evangelica con il fenomeno astronomico, l’identificazione più probabile è la congiunzione di Giove-Saturno che nel 7 a.C. è avvenuta tre volte di seguito in maggio, ottobre e dicembre (in una coinvolgendo anche Marte). Johannes Kepler (Giovanni Keplero), l’astronomo e matematico tedesco del XVII secolo, fu tra i principali sostenitori dell’ipotesi che questa una rara congiunzione tripla di Giove e Saturno potesse essere la spiegazione astronomica della Stella di Betlemme.

Alcuni studiosi ritengono probabile che i Magi si siano messi in viaggio nel mese di maggio (all’inizio del fenomeno) e siano arrivati a Betlemme in ottobre, quindi Gesù sarebbe nato nel mese settembre del 7 a.C., compatibilmente con l’episodio dell’adorazione dei pastori del Vangelo secondo Luca, che avveniva nel periodo compreso tra la festa della Pasqua Ebraica e la Festa delle Capanne, cioè tra marzo e ottobre – ma non in inverno, perché sarebbe stato troppo freddo per vegliare di notte sul gregge.

Secondo un’altra ipotesi, la “stella” vista dai Re Magi potrebbe essere stata una cometa oppure una nova, di cui gli annali astronomici cinesi e coreani riportano un evento simile nell’aprile del 5 a.C. Un recente studio di uno scienziato della NASA, Mark Matney, ha ricostruito l’orbita della possibile cometa del 5 a.C., spiegando perché l’astro “si fermò” dove nacque Gesù.

Secondo i suoi calcoli, la cometa sarebbe passata molto vicina alla Terra all’inizio di giugno del 5 a.C. (tra i 380.000 e 400.000 km), generando un effetto, denominato “moto geosincrono temporaneo”.  Questo fenomeno avrebbe potuto far sembrare la cometa “fermarsi” nel cielo, proprio sopra Betlemme, guidando così i Magi secondo il racconto del Vangelo di Matteo.

Sebbene nessuna di queste ipotesi possa essere considerata definitiva, emerge con chiarezza che la datazione della nascita di Gesù nel cosiddetto “Anno zero” è soltanto una convenzione — un anno che, formalmente, non esiste, né nel corrispettivo 1 a.C. Gli studiosi ritengono invece più plausibile che la nascita sia avvenuta tra il 7 e il 5 a.C. Quanto al giorno esatto, la scelta del 25 dicembre — attestata nel calendario romano a partire dal 336 — resta priva di prove storiche precise.

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