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Quale valore controllare per non riprendere peso con il tempo: la risposta dell’esperto

La maggior parte delle persone è convinta che basti monitorare i chili sulla bilancia, ma in realtà ci sono altri valori che è altrettanto importante tenere sotto controllo per avere una perdita di peso duratura nel tempo: uno dei più decisivi è la glicemia.
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Quando pensiamo al nostro peso, spesso tendiamo a concentrarci sull'impatto che ha sulla percezione estetica del nostro corpo. In realtà, l'aumento costante del numero di persone con obesità rappresenta una delle emergenze sanitarie più importanti dei nostri tempi, in quanto questa condizione rappresenta un fattore di rischio per una serie di malattie, tra cui diabete di tipo 2, pressione alta, malattie cardiovascolari, attacchi di cuore e ictus.

A fronte del costante aumento del numero di persone obese – oggi nel mondo sono circa un miliardo – è fondamentale quindi non solo avere gli strumenti per non sviluppare l'obesità, ma anche adottare la giusta strategia per non riprendere peso una volta guariti. Diversi studi recenti hanno infatti dimostrato che molte persone tendono a riprendere il loro peso di partenza dopo averlo perso, e contemporaneamente ritornano i rischi per la loro salute a esso collegati.

Come monitorare il proprio peso

La maggior parte delle persone è infatti convinta che basti monitorare il proprio peso nel tempo, ma in realtà ci sono altri valori che è altrettanto importante tenere sotto controllo per avere una perdita di peso duratura nel tempo.

In questo articolo sulla rivista The Conversation, il professor Reiner Jumpertz-von Schwartzenberg dell'Università di Tubinga, in Germania, esperto di metabolismo e obesità, spiega come un loro recente studio abbia dimostrato che il controllo del peso è più efficace quando combinato con quello della glicemia, ovvero il livello degli zuccheri nel sangue.

Osservare di pari passo l'andamento del peso corporeo con quello della glicemia sembra essere così efficace perché "le persone – spiega l'esperto – che riescono sia a perdere peso che ad abbassare i livelli di zucchero nel loro sangue tendono a ridurre il grasso viscerale, il tipo di grasso immagazzinato intorno agli organi interni dell'addome".

Il ruolo del grasso viscerale

Il grasso viscerale è particolarmente pericoloso per più motivi. Per prima cosa è più nascosto, in quanto si trova in profondità, sotto i muscoli e attorno agli organi, e quindi è più difficile da diagnosticare rispetto al grasso sottocutaneo. Inoltre, alte concentrazioni di questo grasso sono state collegate a uno stato infiammatorio che può aumentare il rischio di diverse condizioni. Un recente studio lo ha perfino collegato a un maggiore rischio di Alzheimer.

Per quanto riguarda il mantenimento del peso, il grasso viscerale può rappresentare un nemico, in quanto l'infiammazione a esso collegata può ridurre l'efficacia dell'insulina, l'ormone che regola la glicemia. Questo malfunzionamento, a lungo andare, può portare a una serie di complicazioni, tra cui l'aumento di peso e il diabete di tipo 2.

Ecco perché – prosegue l’esperto – è fondamentale adottare uno stile di vita in grado di tenere a bada il grasso viscerale: le conoscenze di cui disponiamo oggi ci suggeriscono che, oltre a un'attività fisica regolare, la dieta mediterranea, ricca di grassi polinsaturi, verdure, cereali integrali e proteine magre, resta tra le più efficaci anche per raggiungere questo obiettivo.

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