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Pillola anticoncezionale associata a un rischio superiore di tumore al cervello, secondo uno studio

Ricercatori francesi hanno trovato un’associazione tra l’uso del contraccettivo orale desogestrel e lo sviluppo di un meningioma intracranico, una forma di tumore cerebrale. Il rischio per le donne aumenta con il tempo di utilizzo.
A cura di Andrea Centini
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Ricercatori francesi hanno rilevato un'associazione tra l'uso prolungato della pillola anticoncezionale e un rischio superiore di sviluppare una forma di tumore al cervello. Più nello specifico, è stato osservato che l'uso del progestinico desogestrel – un contraccettivo ormonale – è associato a un aumento del rischio di meningioma intracranico, una neoplasia che si sviluppa sulle tre membrame (pia madre, dura madre e aracnoide) che avvolgono e proteggono l'encefalo e il midollo spinale. In genere si tratta di tumori benigni a sviluppo molto lento, che tuttavia possono sfociare in significativi disturbi neurologici e richiedere l'asportazione tramite intervento chirurgico. È doveroso sottolineare che il rischio evidenziato dagli studiosi non solo è basso e legato a un uso duraturo, ma anche che si è trattato di uno studio di associazione, pertanto dall'analisi non è emerso alcun rapporto di causa-effetto, che invece viene evidenziato da studi più approfonditi condotti in doppio cieco, randomizzati e controllati con placebo, il gold standard della ricerca scientifica.

A determinare che l'uso prolungato della pillola concezionale contenente il principio attivo desogestrel è associato a un rischio superiore di meningioma – i più comuni tumori cerebrali primari e normalmente più diffusi fra le donne – è stato un team di ricerca francese guidato da scienziati dell'Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di Ginecologia Medica – Ospedale di Bicêtre dell'Università Paris Saclay, il Dipartimento di Neurochirurgia – Ospedale Universitario Lariboisière dell'Università Paris-Cité e l'Università Versailles St-Quentin-en-Yvelines. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Noémie Roland, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di oltre 90.000 donne inseriti nel database del sistema di dati sanitari nazionali francese (Système National des Données de Santé). Hanno abbinato quelli di 8.391 pazienti che nel periodo 2020-2023 sono state sottoposte a un intervento chirurgico per rimuovere un meningioma con quelli di altre 80.000 senza la malattia oncologica, ma con la stesso anno di nascita e la medesima residenza. Le partecipanti avevano un'età media di circa 59 anni.

La professoressa Roland e colleghi hanno indagato su chi utilizzava i tre contraccettivi orali desogestrel, levonorgestrel o levonorgestrel in combinazione con estrogeni e sono andati “a caccia” delle associazioni con il meningioma intracranico. È stato osservato che tra le 8.391 donne operate per il tumore intracerebrale in 287 (pari al 3,4 percento) avevano utilizzato desogestrel con un dosaggio da 75 microgrammi; in 17 (0,2 percento) avevano utilizzato levonorgestrel da 30 microgrammi; e in 157 (1,9 percento) levonorgestrel combinato con gli estrogeni. Combinando tutti i dati è emerso che l'odd ratio per il rischio di meningioma intracranico aumentava progressivamente col tempo di utilizzo del desogestrel: 1,02 per uso a breve termine; 1,32 per uso prolungato; 1,52 per 5-7 anni di utilizzo; e 2,09 per oltre 7 anni. In altri termini, 1 donna su circa 17.000 che usa continuamente per 5 anni il desogestrel potrebbe sviluppare un meningioma da operare, mentre sotto i 5 anni è 1 su circa 67.000.

Sono dati piuttosto rassicuranti e non allarmanti, ma chiaramente gli autori dello studio sottolineano di monitorare la situazione neurologica se si assume da molto tempo questo progestinico sintetico come contraccettivo orale. Non sono state invece trovate associazioni col levonorgestrel, che dunque potrebbe rappresentare un'alternativa al più comune desogestrel. È anche importante sottolineare che il rischio di meningioma è sparito dopo l'interruzione da un anno del trattamento col contraccettivo ormonale, come evidenziato dal neurochirurgo Gilles Reuter in un articolo di accompagnamento allo studio.

Lo scienziato ha spiegato che generalmente i meningiomi indotti dai progestinici “hanno una propensione a localizzarsi nella base cranica anteriore e media” e spesso non danno sintomi. Ciò nonostante, in base alla posizione in cui emergono possono scatenare quanto segue: “cefalea; deficit neurologici focali, inclusi deficit dei nervi cranici; convulsioni; cambiamenti dell'umore o della personalità, confusione o disturbi cognitivi”. Le donne che sviluppano questi sintomi dovrebbero sottoporsi a una risonanza magnetica, chiosa l'esperto. I dettagli della ricerca “Oral contraceptives with progestogens desogestrel or levonorgestrel and risk of intracranial meningioma: national case-control study” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The British Medical Journal.

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