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Pesticida causa sintomi simili all’autismo nei pulcini: possibile fattore di rischio anche nell’uomo

Un team di ricerca italo-giapponese ha dimostrato che i pesticidi neonicotinoidi possono provocare sintomi simili all’autismo nei pulcini. Possibili rischi analoghi per l’uomo.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Toshiya Matsushima
Credit: Toshiya Matsushima

I disturbi dello spettro autistico (o autismo) sono legati al neurosviluppo non tipico e si manifestano con deficit nell'interazione sociale, difficoltà nella comunicazione verbale e altre condizioni. Le cause scatenanti non sono ancora comprese, ma si ritiene che l'esposizione durante la gravidanza a diverse sostanze chimiche ambientali – come l'acido valproico (VPA) e i pesticidi che agiscono sui recettori nicotinici dell'acetilcolina (nAChR) – possano essere dei fattori di rischio. Gli scienziati hanno appena scoperto che i pulcini esposti a basse dosi di pesticidi neonicotinoidi – come l'imidacloprid – sviluppano sintomi assimilabili all'autismo umano; ciò suggerisce che tali sostanze possano essere potenzialmente coinvolte nell'innesco della condizione.

A determinare che i pesticidi neonicotinoidi possono provocare nei pulcini sintomi affini ai disturbi dello spettro autistico nell'uomo è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati giapponesi della Facoltà di Scienze dell'Università di Hokkaido, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università di Tokyo e della Facoltà di Scienze Farmaceutiche dell'Università Teikyo. Allo studio hanno partecipato anche i due scienziati italiani Paola Sgadò e Giorgio Vallortigara del Center for Mind/Brain Sciences dell'Università di Trento. I ricercatori, coordinati dal professor Toshiya Matsushima del Dipartimento di Biologia dell'ateneo di Sapporo, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver esposto le uova fecondate di gallina a sostanze associate al blocco dei movimenti fetali. L'interruzione di tali movimenti, secondo gli esperti, influenza lo sviluppo della preferenza del movimento biologico (BM). Poiché tra i primi segnali dei disturbi dello spettro autistico vi è una preferenza ritardata per gli oggetti animati, come può essere appunto il movimento biologico, gli autori dello studio volevano capire se influenzandola con le suddette sostanze potesse far emergere sintomi assimilabili all'autismo. I ricercatori hanno usato i pulcini per l'esperimento poiché sviluppano la preferenza per il movimento biologico come i neonati umani, a differenza di modelli animali mammiferi (come ratti e topi) che invece non la mostrano spontaneamente.

I ricercatori hanno esposto le uova fecondate a diverse sostanze come la ketamina, la tubocurarina, la metillicaconitina e l'imidacloprid (IMI), che hanno tutte ridotto sensibilmente la preferenza per il movimento biologico, senza tuttavia intaccare la formazione della memoria di imprinting (a differenza dell'acido valproico). Particolarmente significativo è stato l'impatto del pesticida neonicotinoide imidacloprid, ampiamente utilizzato in agricoltura e associato anche alla famigerata sindrome dello spopolamento degli alveari, che a partire dal 2006 ha portato al collasso di numerose colonie di api in tutto il mondo. L'imidacloprid è stato in grado di compromettere la preferenza per il movimento biologico a concentrazioni bassissime di 1ppm (parte per milione), pertanto gli autori dello studio ritengono che i neonicotinoidi presenti nell'ambiente potrebbero scatenare un effetto simile anche nei neonati umani, in caso di esposizione durante la gravidanza.

È interessante notare che, come riportato in un comunicato stampa, la somministrazione ai pulcini di un farmaco noto per ridurre la severità di alcuni casi di autismo (la bumetanide) è stata ripristinata la tipica preferenza al movimento biologico. Poiché tuttavia sussistono significative differenze neurobiologiche tra esseri umani e uccelli i ricercatori dovranno condurre ulteriori e approfondite indagini per tutte le conferme del caso. I dettagli della ricerca “Fetal blockade of nicotinic acetylcholine transmission causes autism-like impairment of biological motion preference in the neonatal chick” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Cerebral Cortex.

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